JAMBOREE

Come dire, si stava meglio quando si stava peggio.


 Le persone che perdono chili a me sono simpatiche, va detto.Ma non perché diventano magre, che di quello chi se ne frega, c’è chi sta bene magro come un chiodo, e chi sta bene con la faccia a palla e il culo a boa, che c’entra. Le persone che perdono chili mi piacciono perché hanno forza di volontà, perché si impegnano e riescono a raggiungere degli obiettivi. Si prefiggessero di trionfare nel campionato di Ruzzle e riuscissero a vincere li guarderei con la stessa simpatia. E poi direi che pirla ovviamente, perché non è possibile che stiamo sempre tutti a perder tempo con quel giochino idiota. Ma vabbè, non divaghiamo.Le persone che dimagriscono, dicevo. A me vanno bene, benissimo: dimagrissero pure finchè vogliono, con la dieta dell’acqua, del cappuccino, del vin santo o della pipì: per me va bene uguale.Anzi, sorrido anche alle scuse che si inventano, e faccio pure finta di crederci.Prendi Collega 2 per esempio.Un giorno mi dice di voler perdere 10 chili essendo solo se stessa. Va bene. Voglio vedere come fa ma va bene.Un altro giorno mi spiega di voler dimagrire tornando al mangiare sano, quello della cara nonna Bice, e che per questo vivrà di polenta, focaccia, pane e olio, pane e salame, pane e burro, pane e formaggio, pane polenta e pancetta: meglio ancora, va bene tutto. Quello che non va bene, ma proprio per niente, invece, è la trasformazione. Sì, quel passaggio strano, tale per cui chi è a dieta diventa immediatamente un guru della nutrizione, nonché un maestro di vita, di bellezza e di qualsiasi cosa. Per cui se dopo 6 ore in cui non mangi nemmeno l’aria, ti vede addentare disperata una caramella, giusto per non stramazzare poco decorosamente al suolo ti chiede: “Ti sei mai fermata a pensare a quanto veleno introduci ogni giorno nel tuo corpo?”, a te ti verrebbe di introdurre qualcos’altro nel suo di corpo. E probabilmente non sarebbe nemmeno quella cosa mistica e spirituale che potrebbe pensare lei. Anche se a basso contenuto calorico, indubbiamente.“Sarebbe molto meglio un frutto… o un broccolo.” O tua sorella, anche.“Ma gli omega li mangi, gli omega 3? Fatti una bella zuppa di quinoa delle Ande.”La quinoa. Ma se fino a ieri mattina ti alzavi alle 6 solo per riscaldarti il mezzo coniglio in umido che ti saresti portata per pranzo. Ma se ti scofanavi una forma di formaggio solo per merenda e ancora ti rimaneva la fame, essù. E adesso mi vieni fuori con la quinoa. E faccio fatica a non sbottare, dico la verità. Solo che poi te l’immagini il clima dell’ufficio, non si può.Ma poi un giorno è successo: l’ho vista. L’ho vista fare “quella cosa” nella quale chiude gli occhi, inspira ed espira. Inspira ed espira.“E’ per appiattire l’addome – mi ha spiegato – me l’ha consigliato l’istruttore di pilates.”Meno male, pensavo stesse partorendo.Ma poi è passata agli esercizi del fantino.“Hai mai pensato perché i fantini hanno tutti quei bei culi che ci puoi far rimbalzare una palla? E’ perché fanno continuamente su e giù sul cavallo.”E visto che lei il cavallo non ce l’ha, rimbalza sulla sedia 25 volte ogni ora. Che anche a guardare da un’altra parte il pa-ta-ciuf sulla eco-pelle ti deconcentra un ciccinin.Ma che vi devo dire, mi lascia senza parole. E non riesco a dirle l’unica cosa che sarebbe logica: Ma che, sei fulminata???Per cui vi prego, ridatemi una collega sovrappeso. O al limite mandatemi un paio di mestoli di bagna cauda: hai visto mai che riesca a farla tornare in sé. Alla peggio la tramortisco con il mestolo.Grazie guys.