JAMBOREE

Quando c'è l'armonia c'è tutto


 Collega 1 è depressa, ce l’ha con il mondo, con la figlia e con la macchinetta del caffè. Troppi giorni troppo uguali, con le sole scadenze delle bollette come date da ricordare. Per ricompensarla dei tanti sacrifici sua figlia posta su feisbuk i suoi progetti per il futuro: “Da domani voglio drogarmi” resta il più sensato. Collega 2 non dorme di notte. In compenso dorme di giorno, scegliendo di non vedere le infedeltà del marito. Il capoufficio bestemmia a mezza voce, preoccupato per l’andamento aziendale. La baby sitter, le private, gli sci… ci vogliono soldi per potersi disinteressare dei figli. Una non più giovanissima ragazza dell’accettazione s’è trasformata in meno di un anno da single selvaggia ad agorafobica zitella gattara. Adesso s’è fatta i colpi di sole e la permanente. “Ho voglia di conoscere qualcuno, mi sento sola”, m’ha confidato la scorsa settimana. Ma tanto lo sappiamo tutti che quando ha smesso di darla via come il pane,  lei non la cercano nemmeno per arrestarla. In questo piacevolissimo clima di sfrenata allegria, il litigare diventa allora l’unico modo per sentirsi vivi, o per pensare ad altro. E le discussioni inutili si sprecano, i dispetti pure. “Brutta panzona deficiente” è stata l’ultima frase che ho sentito oggi mentre uscivo dall’ufficio. Tuttora ignoro se la panzona, deficiente o meno, abbia risposto con lo stesso slang. Magari si è accontentata di prendere a cornate la collega. Dicono che il Natale tocca i cuori, e magari è anche vero. In fin dei conti 30 anni di Beautiful mi hanno insegnato che tutto è possibile. Ma se così davvero fosse, lunedì, quando ci scambieremo tutti dei sincerissimi e profondissimi auguri, potrei finalmente rilassarmi un pochino, e magari gli auguri potrebbero essere davvero profondi e sinceri. Perché a me, di entrare in quello spirito natalizio, che ad oggi mi è così estraneo, non dispiacerebbe neanche un po’. Cin cin, guys.