Creato da drugo_1995 il 09/07/2008

Juventus

Bekllo

 

 

Quant'è bella quell'altra Juve

Post n°295 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da drugo_1995

TORINO. Gli ultimi della se rie ad aver dato appunta mento al dopo feste sono, nel l’ordine sparso: Mauro Ger man 
Camoranesi,
 Pavel 
Nedved
 e Vincenzo Iaquinta 
che oggi vedrà come reagirà il muscolo della coscia destra e poi staccherà ufficialmente anche lui. Alla Juve, d’altron de, non viene risparmiato nulla. E per la partita che chiude l’anno, domani pome riggio allo stadio di Bergamo, avrà la sua emergenza da tamponare. Per fortuna, però, la rosa che Claudio
 Ra nieri 
e i dirigenti zebrati hanno voluto doppia (due gio catori per ogni ruolo, l’ordine di partenza) sta reggendo be ne all’onda anomala dei guai che non finiscono mai.

ALI ALTERNATIVECon
 l’A talanta, insomma, spazio al l’altra Juve, che promuove Paolo De Ceglie a vice Furia Ceca, libero di scorrazzare sulla fascia sinistra e che con ferma Marco Marchionni a destra, perché con lui la squadra vola. Già, le ali di scorta. Con un obiettivo di chiarato: festeggiare il Nata le con un’altra vittoria. La ta bella di Giorgio Chiellini, di fatti, era stata precisa: «Nove punti in tre gare». Due terzi sono in tasca, manca ancora uno sforzo là dove nello scor so campionato segnarono Ni cola 
Legrottaglie
 (che torna dopo il turno di squalifica) e tre volte Alessandro Del Pie ro. 
CRISTIANO OLE’
 Nella pe nuria, però, il tecnico romano 
può scegliere a centrocampo tra Claudio
 Marchisio, su perbo contro il Milan ma in settimana debilitato dall’in fluenza, e Cristiano Zanetti 
che doveva essere il metrono mo e invece è solo all’inizio della sua stagione. Novanta minuti contro il Bate Borisov, pochi attimi contro i rossone ri. La forma sta arrivando. peccato solo che ci sia la so sta, perché il toscano avrebbe una voglia matta di dare un contributo importante alla squadra.

C’E’ BRAZZO
 Ieri è tornato ad allenarsi in campo anche il difensore destro Zdenek 
Grygera,
 che per due giorni era rimasto al coperto, per un lavoro personalizzato. Le al ternative, al caso, sarebbero Olof Mellberg, che però piace di più come centrale, e Hasan 
Salihamidzic.
 Anzi, volendo, 
Brazzo
 potrebbe anche gio carsi il posto sulla sinistra con De Ceglie, perché da buon jolly non butta via nes suna occasione e quest’anno pure lui è stato colpito dalla sfortuna, con la tendinite che l’ha tenuto a lungo lontano dal gruppo - non ne ha avuto molte.

PARLA IL DANESE
 Tra i più sfortunati, comunque, c’è Christian Poulsen. Il danese, colpo del mercato estivo, ha patito un guaio muscolare a Napoli (lì la Juve sconfitta ha toccato il punto più basso del campionato) e ancora stenta a riprendersi, perché non rie sce a forzare. Ha parlato a TV 2 Sporten, raccontando il cal vario e il prossimo traguardo da raggiungere. «Sono rien trato nel gruppo ad allenar mi in settimana e ritroverò i compagni il 29, alla ripresa. Se potessi, porterei indietro le lancette dell’orologio: è sta to frustrante stare a guarda re, senza poter giocare».

I REDUCI
 Una condizione che hanno vissuto in molti, anzi in troppi, praticamente la metà della forza lavoro. Gi gi 
Buffon,
 per esempio, dal match con il Palermo è out: si dà nel frattempo alle pubbli cità e alla comparsate televi sive. Lunedì, poi, a Carrara verrà inaugurato lo Juventus Club Doc che porterà il nome del portierone. Un riconosci mento dalla sua città. Un’al tra tappa verso il rientro, do po i tuffi di Vinovo.

AZZOPPATI
 Gli altri che in estate sognavano il posto da titolare nella Juve sono Tia goMendes, 
Jonathan
 Zebina 
e David
 Trezeguet. Appunta mento, anche con loro, nel 2009. Il centravanti tenta ad dirittura lo sprint: «Forse rie sco ad anticipare i tempi, a rientrare a gennaio». Quan do la Juve, che a Pinzolo Ra nieri definì “camaleonte soli do”, recupererà tutti i suoi uomini e allora sì la concor­renza sarà autentica: due per un posto. Sperando che sia positiva per la Signora che nelle vesti di scorta ha tenu to il ritmo dell’Inter, cedendo solo nello scontro diretto. Ma questa è un’altra storia, e ve drà la sua fine domani a Ber gamo, contro l’Atalanta che in casa ha un ruolino di mar cia notevole.


A Vinovo la Juve agli antipodi: Giovinco e Sissoko in allenamento con grinta e trasporto (Liverani)

 
 
 

Chiellini si vede tra i miti

Post n°294 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da drugo_1995

TORINO. Se nel 2004 un promettente terzino sinistro del Livorno fosse passato all’Inter, nes sun tifoso bianconero si sarebbe preoccupato: tanto c’eraZambrotta. Oggi, però, immagina re anche solo per un attimo Giorgio Chiellini 
con la maglia nerazzurra farebbe venire i brivi di a quelli stessi tifosi
 
SOTTO ZERO
 «Ci sono stati tanti episodi par ticolari che hanno segnato il mio destino - ha ri velato il 24enne difensore in un’intervista a Va leria 
Ciardiello
 di Juve Channel - A Livorno ero una riserva, poi il titolare si fece male e io non uscii più. Stavo per andare alla Roma (che deteneva metà del suo cartellino, ndr), poi il pre sidente 
Spinelli
 mi disse: “Ti vendo a un’altra squadra”, e si parlò dell’Inter...». Invece Chielli ni passò della Juve: «Oggi mi sento tanto juven tino. Ho avuto la fortuna di arrivare nel’ultimo anno della vecchia Juve (nel 2004-05 andò in prestito alla Fiorentina, ndr): una squadra in vincibile. Poi ho vissuto la risalita da zero, forse da sotto zero: a un certo punto non sapevamo da dove saremmo ripartiti, né con che penalizzazio ne, e giocatori importanti continuavano ad an dar via... Io sono rimasto con i compagni che hanno fatto la storia della Juve e ora me la sen to dentro anch’io».

IL SALTOSe
 Chiellini si sente la Juve dentro, i tifosi sentono Chiellini nel cuore della Juve: per tutti è lui il capitano del futuro. «Ho avuto la fortuna di portare la fascia per dieci minuti contro il Chievo, però ci sono certe gerarchie ed è giusto così: spero che Alex giochi ancora a lun go, poi toccherà a Gigi e a quelli che hanno fat to la storia della Juve. Poi spero che tocchi a me: essere il capitano sarebbe un sogno». In attesa che si avveri, Chiellini di sogni ne ha già realiz zati molti: «Nell’ultimo anno la mia vita è cam biata tanto, prima ero una giovane promessa.

Ranieri
 è stato importante, con lui ho fatto un salto di qualità: ma forse neanche lui avrebbe detto che in una stagione potessi fare il balzo che ho fatto. E forse non lo avrei detto neppure io...».

VADO A VIVERE DA SOLO
 Da giovane pro messa a campione, ma non solo: «Sono diventa to un uomo a Torino. A Livorno ero a casa mia, vivere lontano aiuta a maturare. E’ cresciuta anche la notorietà, soprattutto dopo gli Euro pei: nulla dà la visibilità della Nazionale». Anche grazie alle grandi prove in azzurro oggi è rico nosciuto come uno dei difensori più forti d’Eu ropa, ma non ha perso la voglia di migliorare: «Osservo molto gli altri difensori, anche nei cam pionati stranieri. Ognuno ha le sue caratteristi che, ma si può sempre migliorare». Lui ha im parato a controllare la sua irruenza: «In campo mi trasformo, ma ho imparato a gestirmi: se mi accorgo di essere in ritardo su un pallone tem poreggio, prima entravo e se una volta andava bene, nelle altre arrivava il cartellino».

IL DUCA E IL CAPRONE
 Oltre ai difensori delle altre squadre, Chiellini guarda anche i pro pri compagni e accetta il gioco di trovare per ognuno un soprannome: « Legrottaglie è il du ca, 
bravo a dirigere e con un’eleganza unica.
 
Mellberg
 è roccioso, con quest’aria da vichingo, anche se poi è gentilissimo. Grygeraè un solda to: diligente, non sbaglia nulla. Molinarolo chiamo il caprone, e lui ricambia: è testardo, ar riva sempre dove vuole». Ai difensori ufficiali, ne aggiunge un altro: «Il futuro di De Ceglieè in difesa. In una squadra come la Juve sfruttare le sue doti da terzino sarebbe molto importante».

RIVINCITA
 Anche se cerca «di approcciare ogni partita allo stesso modo, perché per un di fensore i cali di concentrazione sono fatali», Chiellini si esalta nelle grandi sfide: «Le due partite più belle dell’anno sono quelle col Real, perfette: all’andata perché venivamo da un pe riodo difficile, al ritorno perché vincere al Berna beu senza prendere gol non è da tutti. Quelle che non mi vanno giù sono le sconfitte con Napoli e Palermo: già con due pareggi saremmo più vici ni all’Inter. Contro i nerazzurri invece credo di aver fatto la mia miglior partita. Ci dispiace mol tissimo aver perso, cercheremo di rifarci al ritor no perché ci teniamo tantissimo». Prima, però ci sono altri nerazzurri: «L’Atalanta è la squadra che mi ha sorpreso di più insieme al Genoa».


Giorgio Chiellini, 24 anni, è andato in gol contro il Milan (LaPresse)

 
 
 

Pallone d'oro con la coppa

Post n°293 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da drugo_1995

UN OSCAR in anticipo. Lo ritira virtualmente Alessandro Del Piero: non a Hollywood ma dall’universo del Tg1che lo ha eletto atleta del l’anno. Un clic amplificato dai tifosi sparsi ai quattro angoli della terra che hanno deciso di puntare sul capitano della Juve, più che su Va lentino 
Rossi:
 58,30% contro 18,68%. 
L’ALLORO
 Leader tricolore, quale onore. «È un bel riconoscimento, mi fa piacere che la gen te - una parte importantissima del mio mondo sportivo - mi abbia portato a questo risultato. Sono felice di com’è andata. Rossi è un agoni­sta eccezionale, ha rivinto il mondiale. Io sono felice di come sto giocando, di quello che si è creato attorno. Ho conosciuto la Quintavalle 
(regina tra le lady): l’abbiamo ospitata ad una partita. È una ragazza molto timida. Sono feli ce per lei, ha dimostrato di avere grandi qualità e voglia di vincere».

LA COPPAL’incubo
 Chelsea si è materializza to nel mezzogiorno di fuoco. «Se passiamo va be ne, sennò no. Comunque agli ottavi ci sono squadre fortissime, anche le outsider che han no trovato qualità e coesione. Chiunque è forte. E’ dura ma possiamo farcela». Il compagno Mo mo 
Sissoko
 aggiunge: «Seguo sempre con at tenzione il calcio inglese. Che dire di questo sor teggio? Che è un confronto molto difficile, che bisognerà prepararlo molto bene. Il Chelsea non sta attraversando un ottimo momento, ma ha grandi giocatori. Se sarà al top e lo saremo anche noi ce la giocheremo alla pari». Si infila 
De Ceglie:
 «Saranno due partite difficili tra due grandi squadre. Impossibile fare pronosti ci, ma è un vantaggio giocare la prima a Lon dra ».

TOBIAS C’E’
 Ancora Alessandro Magno. «La nascita di mio figlio Tobias è stato un evento ec cezionale, finché non lo provi non capisci bene la sensazione. È indescrivibile. Mi auguro di es sere un buon padre, presente, disponibile, pa ziente, spero che lui cresca in salute, stia bene, faccia quello che gli piace, non necessariamen te il calciatore. Se è più semplice cambiare un pannolino o calcio di punizione? Ho imparato bene a cambiare il pannolino, però sono impe gni che fai in maniera diversa, li accomuna la passione: amare il figlio e il tuo lavoro». Gossip vade retro. «Sono due modi di interpretare la vi ta in modi differenti, io sono felice del mio ma non critico gli altri».

AFFAMATOVietato
 accontentarsi, a certe la titudini. «Voglio altre vittorie. Come diceva En zo 
Ferrari...
 Chi ama il proprio lavoro si pone nuovi obiettivi: in questo siamo uguali». Buon Natale, e poi orizzonti azzurri. «I Mondiali 2010 sono un obiettivo: mi sento partecipe di questa Nazionale».

NERAZZURRI NEMICI
 Passeggiata con vi sta sullo scudetto. «Inter imbattibile? No, ma possiede un passo leggermente superiore a noi e alle altre. Il sottoscritto, Totti, Ibrahimovic: 
si vince se si hanno i campioni ma i campioni hanno bisogno di altri campioni vicino. Se qual che compagno non ha gli stessi titoli miei sui giornali non significa che ha fatto di meno. Il lo ro apporto è fondamentale. Io amo il mio lavo ro, sono felice di star bene. Fino a quando certe qualità rimangono potrò continuare a giocare. L’allenatore? Non ne ho idea, non ci ho ancora mai pensato. L’attore? Il regista degli spot dice che sono bravo, ma solo perché mi conosce da tanti anni... lo ringrazio. Lì mi diverto».

LINEA VERDE-OROAlla
 Juve sono tornati di moda gli Zebra-boys. «Non devo pensare alla differenza di età. Loro hanno umiltà e si impe­gnano, queste sono doti fondamentali». Ma sic come il vecchietto non molla, riecco il tormen tone sul Pallone d’Oro... «Dipende da come an drà la Champions. Però perché non pensare in grande? Bisogna ambire ai trofei che contano».

SEMPREVERDE
 E il giochino del ritorno al passato, ai vent’anni che furono, coinvolge ma non troppo. «Certo che ci tornerei, come no. Quello che ho fatto l’ho fatto con entusiasmo, portando i risultati. Ma sono felice del momen to che sto vivendo e della mia età». Neppure sfiorato dall’idea di smettere. «Mai, per fortu na... ». E per fortuna della Juve.

 
 
 

La mia sfida da batticuore

Post n°292 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da drugo_1995

TORINO. Amarcord Ranieri. Dall’urna di Nyon esce la squadra dalla quale i bianconeri, nei pronostici della vigilia, rifuggivano, ovvero il Chelsea. Dici Blues e pensi a Lampard, Terry, Drogba, Ceche ai tanti campioni di cui la squa dra è zeppa. Dici Chelsea e pensi a Roman 
Abramovich,
 il magnate russo proprietario del club. Ma per Claudio Ranieri questo sorteggio rappresenta qualcosa di più, sarà la sfida del cuore. «Quattro anni non si dimenticano» dice il tecnico bianconero che si è seduto sulla panchi na di Stanford Bridge dal 2000 al 2004.

SFIDA STIMOLANTE
 La notizia degli abbi namenti arriva a Vinovo dopo la seduta di alle namento mattutino e, a vedere i volti di gioca tori e allenatore, il Chelsea non fa paura. Clima disteso, sorrisi, grande voglia di vivere altre not ti magiche come quelle contro il Real Madrid. «Sarà un confronto molto interessante, come tutte e tre le sfide tra Italia e Inghilterra, vedre mo a che punto è il calcio italiano contro i padro ni dei... soldi - osserva Ranieri alle telecamere di 
Skymentre
 di rincorrono e si sprecano gli agget tivi nel definire il match degli ottavi di Cham pions League -. Il Chelsea è una delle principa­li favorite alla vittoria finale, l’anno scorso han no perso la Champions soltanto ai rigori. Sarà difficile ma anche stimolante, l’importante è ar rivare in forma in quel periodo, perché puoi af frontare chi vuoi, ma se non stai bene è una lot ta impari. Se tu stai bene, te la vai a giocare con tutti. E poi credo che neanche al Chelsea siano così contenti di avere pescato la Juve...». Per sot tolineare la tranquillità del momento si lascia andare anche alle battute. « Iaquinta ha detto di volere proprio i Blues? O lo faccio giocare o lo faccio internare...».

NESSUNA RIVINCITA
 Claudio Ranieri tor na da ex a Stamford Bridge ma non cerca rivin cite nei confronti di Abramovich, che gli ha pre ferito Josè Mourinho. «No, devo solo ringraziar lo. Per la prima volta in vita mia non avevo preoccupazioni nel chiedere giocatori che costa vano tanto. Mi disse, scegli chi vuoi, l’importan te è che siano più forti di quelli che abbiamo. Ti rammo fuori dei buoni nomi. Poi, la storia è an­data avanti». Però la sera del 25 febbraio, quan do la Juventus scenderà in campo allo Stamford Bridge, Ranieri si augura che i tifosi lo salutino come l’ultima volta prima dell’addio, tutti in pie di ad applaudire. «Mi farebbe molto piacere se succedesse. Sono una persona che fa un lavoro straordinario e lo fa anche per le emozioni che ci sono. Quella è una pagina della mia vita vis suta che non potrò dimenticare».

QUESTIONE DI FORMA
 Il passato commuo ve, ma il futuro incalza. E allora si incomincia già a ragionare su come affrontare il Chelsea. «Adesso Scolari ha dodici giocatori infortunati, ma recupereranno per febbraio. Anche noi, però. È una squadra che cerca molto le fasce e si ri versa spesso nella metà campo avversaria. Va si curamente affrontata al massimo della forma e noi cercheremo di raggiungerla. Ha tanti gioca tori eccellenti, compreso quel Lampard che ho lanciato io da ragazzino e poi Scolari, un tecni co che ha vinto con il Brasile, ha fatto cose straordinarie in Portogallo e nello stesso Chel sea. I londinesi, quando sono arrivato io, erano quasi un club di dilettanti. Poi Abramovich ha permesso il grande salto e ha programmato una squadra per salire sul tetto d’Europa, per lui sa rebbe un disastro perderla, toccherà a noi fer marli. Ha già prenotato l’albergo per la finale di Roma? Lo fa sempre. E poi Roma sarà piena di pellegrini, in quel periodo...».

RISPETTO, NON PAURAE’
 gonfio d’orgoglio invece Alessio Secco, che non mostra nessuna forma di panico. Anzi. «Sulla carta è una sfida molto difficile, ma anche nel sorteggio di Mon tecarlo ci era capitato un girone impegnativo. E lo abbiamo vinto. La Juve rispetta tutte le squa dre ma non ne teme nessuna. Nel Chelsea non spicca un solo giocatore, tutti sono forti. Ho vi sto la gara contro il Cluj e forse ho chiamato questo sorteggio, potremo sempre fare una te lefonata a Spalletti... Però, a questi livelli, c’è po co da scoprire sull’avversario». Il ds preferisce concentrarsi sui bianconeri: «Dobbiamo mante nere la forma attuale. Inoltre, a febbraio recupe reremo 
Buffon, Trezeguet, Tiago, Poulsen
 e 
Camoranesi
 ». I rinforzi per battere il Chelsea.


Claudio Ranieri, 57 anni, occasione per la «vendetta» (LaPresse)

Alex Del Piero, 34 anni, prima volta a Stamford Bridge (LaPresse)

 
 
 

Zola: Juve, devi crederci

Post n°291 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da drugo_1995

PER GLI italiani è un idolo, uno dei grandi numeri 10 della storia del no stro calcio. Per gli inglesi è un’istitu zione, un monumento vivente, una leggenda, al punto da venire addirit tura nominato membro dell’Order of British Empire da Sua Maestà Elisa betta II di Windsor e quasi un anno fa eletto miglior giocatore della sto ria del Chelsea. Nessuno meglio di Gianfranco Zola, in Inghilterra ribat tezzato
Magic Box,
 la scatola magica, ex tecnico dell’Under 21 azzurra as sieme a Gigi Casiraghi e Antonio Rocca e attuale allenatore del West Ham, poteva quindi commentare il responso dell’urna Uefa di Nyon che ieri mattina ha fatto in modo che si incrociassero i destini di tre squadre italiane (Juventus, Inter e Roma) con quelli di tre squadre inglesi (Chel sea, Manchester United e Arsenal).

Partiamo dalla sfida che probabil mente le sta più a cuore, quella che vedrà opposto il
 suo Chelsea alla Juventus di Claudio Ranieri, un al lenatore con cui lei, da giocatore, ha sempre avuto un feeling parti colare. 
«Credo che il match tra i
 Blues e i bianconeri sarà interessantissimo. Avete detto bene: lo sentirò un po’ mio, anche se adesso alleno il West Ham. Da una parte c’è la squadra più importante e prestigiosa della mia carriera, il Chelsea. Dall’altra c’è Ranieri, un tecnico che mi ha dato tanto, tantissimo. Sono sicuro che le due squadre daranno vita a una par tita molto bella e davvero spettacola re. Quello di Scolari è un gruppo as sai tosto, con pochi punti deboli. Dal l’altra parte c’è la Juve, che ultima mente ha mostrato continuità di gio co e di risultati. Per capire chi andrà ai quarti bisognerà valutare anche la condizione fisica, la forma con cui le due squadre arriveranno alla dop pia sfida. Credo però che i Blues sia no leggermente favoriti: hanno un organico più attrezzato e sono più abituati dei bianconeri alla ribalta internazionale. Quindi, a parer mio, il Chelsea ha il 55% di possibilità di passare il turno, mentre la Juve par te un po’ dietro con il 45% delle chan ce 
».
 
Inter-Manchester United sarà, in vece, il
 sequel dell’eterna sfida tra lo Speciale José Mario Mourinho e 
Sir
 Alex Ferguson. 
«Credo che tra tutti gli 8 confronti di Champions League quello tra Inter e Manchester sia di gran lunga il più equilibrato ed interessante di tutti. Mourinho e Ferguson sono due gran dissimi allenatori: lo scozzese ha vin to tanto, tutto, sia in Inghilterra che in Europa e nel Mondo. Di fronte avrà il portoghese che è tanto più giovane di lui ma ha già una bache ca piena zeppa di trofei. Mi affascina, Inter-Manchester United: sono due stili diversi a confronto, non solo di
 gioco, ma di vita». 
Per il passagio ai quarti potrebbe essere più decisivo Zlatan Ibrahi movic o Cristiano Ronaldo?

«Non credo sia giusto limitare il tut to a una sfida tra Ibra e Cristiano Ronaldo: nel Manchester vedo alme no altri 4 giocatori in grado di risol vere la partita in qualsiasi momento. Non solo Cristiano Ronaldo, dunque, ma anche Rooney, Carrick e Berba tov, senza pensare che un campione come Tevez, attualmente, è più in panchina che in campo, ma quando entra può fare danni nelle difese av versarie. Vi dirò di più, credo che Fer guson abbia un maggior numero di giocatori decisivi rispetto a quelli a disposizione di Mourinho».

Red Devils
 favoriti sui nerazzurri dunque? 
«Non sarei così categorico. Lo ribadi sco, sarà una sfida bella e spettacola re, ma equilibratissima. Per questo concedo a United e Inter la stessa percentuale: un bel 50% a entrambe le squadre. Nessun favorito, dun que ».

Per concludere ecco il doppio con fronto tra la Roma di Luciano Spal letti da Certaldo e l’Arsenal del san tone alsaziano Arsène Wenger.

«Arsenal e Roma si assomigliano tantissimo per mille e un motivo. L’anno scorso sono state le due squa dre che, in Europa, hanno messo in mostra il gioco più brillante e spetta colare. In questa stagione sembrano andare di pari passo: i
 Gunners bal bettano inPremiership, dove i londi nesi accusano 8 punti di ritardo dal Liverpool capolista, la Roma fatica in Serie A, addirittura sedici punti dietro all’Inter prima in classifica. Ma occorre fare attenzione: il fatto che Roma e Arsenal abbiano ben po co da dire nei rispettivi campionati può sembrare un handicap ma po trebbe anche trasformarsi in un van taggio. Giallorossi e Gunners, infatti, potranno preparare al meglio il dop­pio confronto degli ottavi, potranno concentrarsi esclusivamente sulla Champions League che è ormai l’u nico obiettivo prestigioso a cui posso no ambire».

Roma-Arsenal sarà anche De Ros si contro Fábregas: due giovani centrocampisti attesi da un futuro radioso.

«Hanno soltanto rispettivamente 25 e 21 anni, ma giocano già come au tentici veterani: non si tirano mai in dietro quando c’è da caricarsi sulle spalle il peso della squadra. Sono tra i migliori d’Europa se non del Mon do ».

La Roma dopo il trionfo sul Chel sea sembra aver ingranato la mar cia giusta.

«L’impresa dell’Olimpico contro i Blues pare avere rivitalizzato i gial lorossi: dopo aver battuto Terry e compagni, infatti, non hanno più per­so un colpo centrando una striscia positiva pazzesca fatta di 8 vittorie e un pareggio tra Champions, Serie A e Coppa Italia. La Roma troverà l’Ar senal a fine febbraio-inizio marzo. Si sa che in Primavera le squadre di Spalletti rifioriscono. Per questo il mio pronostico pende leggermente a favore dei romanisti: 55% di possibi lità di passare il turno rispetto al 45% dei biancorossi di Emirates Sta dium ». Parola di Gianfranco Zola detto
 Magic Box, simbolo italianissi mo adorato dai sudditi di Elisabetta II di Windsor.


Gianfranco Zola, 42 anni, ex allenatore dell’Under 21. Attualmente siede sulla panchina del West Ham (Epa)

 
 
 
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