Juventus

Chiellini si vede tra i miti


TORINO. Se nel 2004 un promettente terzino sinistro del Livorno fosse passato all’Inter, nes sun tifoso bianconero si sarebbe preoccupato: tanto c’eraZambrotta. Oggi, però, immagina re anche solo per un attimo Giorgio Chiellini con la maglia nerazzurra farebbe venire i brivi di a quelli stessi tifosi SOTTO ZERO «Ci sono stati tanti episodi par ticolari che hanno segnato il mio destino - ha ri velato il 24enne difensore in un’intervista a Va leria Ciardiello di Juve Channel - A Livorno ero una riserva, poi il titolare si fece male e io non uscii più. Stavo per andare alla Roma (che deteneva metà del suo cartellino, ndr), poi il pre sidente Spinelli mi disse: “Ti vendo a un’altra squadra”, e si parlò dell’Inter...». Invece Chielli ni passò della Juve: «Oggi mi sento tanto juven tino. Ho avuto la fortuna di arrivare nel’ultimo anno della vecchia Juve (nel 2004-05 andò in prestito alla Fiorentina, ndr): una squadra in vincibile. Poi ho vissuto la risalita da zero, forse da sotto zero: a un certo punto non sapevamo da dove saremmo ripartiti, né con che penalizzazio ne, e giocatori importanti continuavano ad an dar via... Io sono rimasto con i compagni che hanno fatto la storia della Juve e ora me la sen to dentro anch’io».IL SALTOSe Chiellini si sente la Juve dentro, i tifosi sentono Chiellini nel cuore della Juve: per tutti è lui il capitano del futuro. «Ho avuto la fortuna di portare la fascia per dieci minuti contro il Chievo, però ci sono certe gerarchie ed è giusto così: spero che Alex giochi ancora a lun go, poi toccherà a Gigi e a quelli che hanno fat to la storia della Juve. Poi spero che tocchi a me: essere il capitano sarebbe un sogno». In attesa che si avveri, Chiellini di sogni ne ha già realiz zati molti: «Nell’ultimo anno la mia vita è cam biata tanto, prima ero una giovane promessa.Ranieri è stato importante, con lui ho fatto un salto di qualità: ma forse neanche lui avrebbe detto che in una stagione potessi fare il balzo che ho fatto. E forse non lo avrei detto neppure io...».VADO A VIVERE DA SOLO Da giovane pro messa a campione, ma non solo: «Sono diventa to un uomo a Torino. A Livorno ero a casa mia, vivere lontano aiuta a maturare. E’ cresciuta anche la notorietà, soprattutto dopo gli Euro pei: nulla dà la visibilità della Nazionale». Anche grazie alle grandi prove in azzurro oggi è rico nosciuto come uno dei difensori più forti d’Eu ropa, ma non ha perso la voglia di migliorare: «Osservo molto gli altri difensori, anche nei cam pionati stranieri. Ognuno ha le sue caratteristi che, ma si può sempre migliorare». Lui ha im parato a controllare la sua irruenza: «In campo mi trasformo, ma ho imparato a gestirmi: se mi accorgo di essere in ritardo su un pallone tem poreggio, prima entravo e se una volta andava bene, nelle altre arrivava il cartellino».IL DUCA E IL CAPRONE Oltre ai difensori delle altre squadre, Chiellini guarda anche i pro pri compagni e accetta il gioco di trovare per ognuno un soprannome: « Legrottaglie è il du ca, bravo a dirigere e con un’eleganza unica. Mellberg è roccioso, con quest’aria da vichingo, anche se poi è gentilissimo. Grygeraè un solda to: diligente, non sbaglia nulla. Molinarolo chiamo il caprone, e lui ricambia: è testardo, ar riva sempre dove vuole». Ai difensori ufficiali, ne aggiunge un altro: «Il futuro di De Ceglieè in difesa. In una squadra come la Juve sfruttare le sue doti da terzino sarebbe molto importante».RIVINCITA Anche se cerca «di approcciare ogni partita allo stesso modo, perché per un di fensore i cali di concentrazione sono fatali», Chiellini si esalta nelle grandi sfide: «Le due partite più belle dell’anno sono quelle col Real, perfette: all’andata perché venivamo da un pe riodo difficile, al ritorno perché vincere al Berna beu senza prendere gol non è da tutti. Quelle che non mi vanno giù sono le sconfitte con Napoli e Palermo: già con due pareggi saremmo più vici ni all’Inter. Contro i nerazzurri invece credo di aver fatto la mia miglior partita. Ci dispiace mol tissimo aver perso, cercheremo di rifarci al ritor no perché ci teniamo tantissimo». Prima, però ci sono altri nerazzurri: «L’Atalanta è la squadra che mi ha sorpreso di più insieme al Genoa».
Giorgio Chiellini, 24 anni, è andato in gol contro il Milan (LaPresse)