JUVENTUS

E pensare che...

La Juve ce l'ha fatta. Dopo un anno e mezzo è riuscita ad infilare un filotto di 3 successi di fila. Sarebbe stata normale amministrazione per una squadra che in Italia e in Europa ha vinto tanto dettando spesso legge su molti campi. Di questi tempi però ci si deve accontentare di una vittoria meritata e voluta con tutte le forze arrivata nel finale, che permette alla Juve di fare il tris e di assottigliare il distacco dalla Champions, lontana "solo" 6 punti. E pensare che... potremmo stare qua a parlare di una Juve diversa, di una squadra che si ritroverebbe con ben 4/6 punti in più in classifica che le garantirebbero il quarto posto seppur in coabitazione con la Lazio, se non si fosse verificato il solito "suicidio" che ha portato la squadra bianconera a battere l'inter super medagliata per poi spegnersi compleatemente in gare meno fascinose ma altrettanto fondamentali come quelle di Lecce e in casa con Il Bologna. D'accordo che la squadra salentina ha fermato molte squadre sul suo campo compreso il Milan capolista, d'accordo che la partita si è messa subito storta con l'espulsione di Buffon, ma bisogna essere molto meno d'accordo sulla mentalità di una squadra apparsa appagata dalla vittoria sui nerazzurri. Bisogna essere ancora meno d'accordo quando dopo proclami settimanali sul ritorno alla vittoria, sulla mentalità Juve, sulle 11 finali da affrontare, lo scenario visto all'Olimpico nella gara con i Felsinei  era quello di un film visto e rivisto. La Juve sfortunata e sicuramente volenterosa del primo tempo, precipita ancora una volta nel baratro delle proprie paure nella seconda frazione, quando agli unici due affondi dell'ex con il vizio del goal, Marco DI Vaio, si scoglie come un gelato al sole nonostante il freddo torinese. E pensare che... dopo la disfatta di gennaio con il Parma e la sucessiva umiliazione napoletana, si era capito che la Juve peccasse di carattere in momenti in cui bisogna stringere i denti. La speranza è l'ultima a morire, recita un famoso detto, ma se la speranza si chiama Champions, la squadra deve tirare fuori tutto quello che ha, mostrando che lo spirito è quello dei vecchi tempi, che la voglia è quella di giocatori che hanno creato un gruppo forte, capace di rialzarsi ancora, altrimenti dovremmo PENSARE CHE...non ci saranno scusanti per le occasioni perse.