[The QUEST(ions)]

Lune-dì..


E non si può stare al chiuso a sentire l'analisi di un testo di Capossela quando c'è la tramontana fuori. Voglio che il vento con le bollicine non trovi muri prima di me.Voglio che trovi me. O magari che mi ritrovi.Stamane, piccola amnesia selettiva: cos'è la linguistica?Dopo il ponte, torni in città ad affumicarti e ti tiri dietro mentre i tuoi colleghi allungano il passo per guardare un albero vicino ad un vecchio palazzo. Due secondi dopo, sei nella B1 e la tua memoria è una lavagna lavata da poco.Cos'è la linguistica?Mistero.Di cosa parla mezzo quaderno di appunti scritto fitto fitto a matita?Forse di un albero vicino ad un vecchio palazzo.E ti ritrovi là a non voler fare niente che non sia dormire mangiare camminare e invece ti tocca scrivere. Tante piccole caccole grigie sul bianco a righi. Il mondo non si ferma sotto i ponti, nè dopo.L'orrore l'orrore l'orroreL'orrore l'orrore l'orroreE non si può certo passare la mattina a contare sillabe quando fuori è giornata di gazze.Uno stormo di gazze che fa manovre aeree senza pilota, saette di bianco e nero in cerchio. Un piccolo tornado tra le nuvole e il celeste. Minuscoli condor in bianconero girano vorticosi e tu preghi che sotto ci sia la più bella invidia, il più sfavillante orgoglio di qualcuno.Le gazze si trovano solo nei paesi, vicino le campagne. In città ci sono i piccioni.Non hanno lo stesso tocco di grandeur, certo, i nobili adesso preferiscono la campagna.In città è giornata di piccioni e sole e cielo azzurro. Tira un vento giocone, ti scompiglia i capelli e poi va a piangere sulle gonne dietro le vetrine. Una bellissima giornata, non ti porti dietro l'ombrello. Non può piovere certo nulla.Poi arrivano i piccioni.Poi arrivano le gazze (in paese, di rado in trasferta).Zara degli eroiZara degli deiLa tramontana non piange soltanto. Ti colora le gote e ti surgela il naso, e mentre scegli di che gusto vuoi il tuo ghiacciolo al moccio dal gelataio di fiducia nella narice destra, viene ad annoiarsi su di te.La tramontana si annoia presto. E tu ancora prima, quando scarichi le tue batterie solari in un'aula coi neon in crisi d'identità che lampeggiano impossibili svolte a destra e sinistra.E tu ti annoi e le mani scorrono sul foglio senza pensiero e lo smocciano tutto e pensi di avere un piccione per ogni dito e la mano diventa un pezzo di cielo e gli occhi calano... calano...E il sole diventa meno caldo fuori, lo saì, ti disperi e lo saì, oh sì, ma non fai nulla e ascolti la tua esimia professoressa apprezzare l'espressiva consonanza di un versetto che ti ricorda la prima volta che hai mangiato olive nere in campagna.Bisogna scoperchiare le università e farci entrare i raggi di nuvole e i piccioni che surfano (o fanno snowboard? o lightboard?) sul sole. E che smerdassero tutti.Almeno non si puzzerebbe di morto.Brucia troia brucia troia brucia troia brucia troiaBrucia troia troia brucia brucia troia troia bruciacome io brucio per te...Jk (versi di Vinicio Capossela)