L'arte di Jakowski

LA PODISTA


Diciassette e trenta di ritorno dal lavoro, orario di punta ad affrontare file di macchine e code meccaniche su asfalti roventi. Lo stereo sbotta la voce di un giovane Rino Gaetano e il clima sbuffa gelida aria dai bocchettoni, vorrei essere altrove, abbracciare qualcuno, immaginarmi in un sogno ma la realtà è una squallida tangenziale che mi tiene bloccato, allora inserisco la freccia e svolto verso campagna, una piazzola di sosta, verso strade più strette e meno affollate, attraverso paesini e vecchine che attendono a bordo di striscie, semafori e un posto di blocco, normale controllo una battuta sincera e riparto più accaldato di prima.Lungo un filare di siepi che nascondono ville inizio ad accelerare, ingrano di quinta e salgo di giri, sorpasso e penso a quanto sia adorabile il senso di compiacimento quando si riceve un complimento, a quanto sia intenso esprimere liberamente un proprio pensiero senza imbarazzi e mentre lo faccio vedo una bella signora che trotterella in divisa sportiva a cavallo del fosso, rallento e scalo un paio di marce, lei indossa due grandi cuffie bianche per ascoltare la musica, pantaloncini attillati bluastri, una canottiera sudata, quando le sono di fianco quasi arresto la macchina, mi giro e la guardo mentre lei si sfila le cuffie e tende le orecchie. La osservo come uno che vuole indicazioni precise poi respiro e con tono profondo le dico:"Complimenti per la bellezza che ti porti addosso"E mentre lei traduce la frase che non è abituata a sentire rimane nello sguardo perplessa, un angolo della sua bocca si tira ad emulare un accennato sorriso...Ora appare felice e io di riflesso mi vedo sorridere nello specchietto mentre ansioso riparto per tornarmene a casa, a parlare a chi davvero mi preme regalare un sorriso.