L'arte di Jakowski

IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA


Sobbalzi, scossoni, troppe vibrazioni; il seggiolino dell'aereo è scomodo, rigido, preme troppo contro i lombari e nessuno mi porta da bere. Appena mezz'ora di volo e già mi sento un recluso, nemmeno le gambe riesco a stirare. Accendo il computer e l'hostess sorride obbligata, sculetta mentre io già mi vedo oltre il finestrino, verso la vacanza che mi aspetta: il tassista di colore all'aereoporto, l'hotel russo in fondo al molo, il sole equatoriale e il ristorantino con la veranda porticata a ricordarmi Bologna...E poi la spiaggia bianca non calpestata, l'entroterra di catctus e piccole dune, le stelle marine, la baia di Maja, la gara di limbo, la jeep e il quad e la bici a noleggio, la signora del pane, l'uomo del grog, la siesta senegalese e la barca in lenta deriva, lontano da sabbia, scogli e fastidi...Poi grigio improvviso, sobbalzi, scossoni e ritorno allo stato reale; vedo l'aereo sopra di me, a circa 10000 metri d'altezza, roboante e vibrante mentre la sua scia biancastra sembra salutarmi divertita. Appassito mi osservo intorno e noto la periferica Bologna di lunedì mattina; io fermo ad un parcheggio tra vetro e cemento, tra un piccolo parco di pioppi e un asilo cadente, tra due belle maestrine al lavoro e un vecchietto impegnato in un quotidiano, due stampelle a passeggio, una coppia di vigili urbani incazzati e io stò pure in divieto di sosta...