Digito Ergo Sum

Maldive - Atollo di Suvadiva - Diario di bordo


Da quando ho cominciato a dedicarmi alla subacquea, avevo chiaro in mente che il mio obiettivo era quella di andare a visitare posti paradisiaci come le isole tropicali.Pertanto ho deciso che, nel mio 40esimo anno di vita, un viaggio alle Maldive fosse un ottimo regalo da farmi, coronando in tal modo un sogno da lungo tempo nel cassetto dei desideri.Ho sempre immaginato di fare il viaggio di nozze alle Maldive, ma visto che il matrimonio e relativa luna di miele sono passati all'ultimo posto della mia scala di valori, ho deciso che il viaggio organizzato dal club di subacquei cui faccio parte, fosse un'occasione imperdibile!Così finalmente arriva il 14 marzo 2009... chiudo la borsa con l'attrezzatura sub e una parte di vestiti (rigorosamente leggeri!) e la peso per l'ultima volta... 19kg! perfetto, sono dentro il limite dei 20kg! Chiudo a casa e mi dirigo a piedi al luogo dell'appuntamento che dista solo 5 minuti da casa mia.Un effetto strano partire per le Maldive a piedi con un grosso trolley, uno zaino in spalle e le pinne da apnea a tracolla. Chissà se faranno noie al check-in per la sacca delle pinne...Eccoli lì i miei compagni di viaggio, fuori dal club che scherzano contenti dell'imminente partenza... sono le 13 e fa caldo... li saluto e scambio qualche battuta con quelli con cui sono andato in Sudan l'anno scorso, intanto arriva il pulmino che ci porterà a Milano Malpensa.
Al check-in nemmeno vedono la sacca delle pinne... pericolo scampato! Saliamo in aereo e si parte puntuali alle 20:50 per arrivare al mattino verso le 9 (ora maldiviana) dopo 8 ore di viaggio trascorse a guardare un paio di film, ascoltare musica e cercare di dormire un paio d'ore.Ormai manca poco all'arrivo e, nonostante per noi sia come se fossero le 5 del mattino, l'eccitazione di vedere gli atolli dall'aereo ha l'effetto di un caffè extra strong!Che vista stupenda! questi isolotti circondati da un mare azzurrissimo, sono uno spettacolo che supera ogni mia aspettativa!
Appena si esce dal portellone dell'aereo si ha l'impatto con l'aria calda umida tropicale e comincia subito la sofferenza e la svestizione di quanti più strati possibili, ma nonostante questo i pantaloni lunghi seppur leggeri sono fastidiosissimi... al primo bagno, mi cambio e mi metto quelli corti.Attendiamo il volo interno per l'atollo di Suvadiva che si trova a 500 km più a sud della capitale Male, praticamente sull'equatore.
Dopo un'altra ora di volo dove viene servito un pasto maldiviano e un sacchettino con all'interno due fiori di garofano, un pezzetto di cannella e due fettine di noce moscate (sembra servano a rinfrescare la bocca, ma a me è sembrato di aver mangiato legno e basta!), arriviamo all'areoporto di Kaadehdhoo, che leggendolo pare un nome sardo!
Dopo una passeggiata di una cinquantina di metri arriviamo al porticciolo dove ci aspetta il Dhoni, la barca di appoggio allo Yacht che ci ospiterà per una settimana. Il mare è già quello della barriera corallina, limpido e di un colore turchese intenso.Dopo un quarto d'ora, arriviamo allo yacht dove ci attende Jamila, un piccolo uomo del Bangladesh con funzioni di cameriere, che ci offre dei pannicelli freschi per rinfrescarci.
Lo yacht accende i motori e parte verso il centro dell'Atollo di Suvadiva, il terzo più grande atollo del mondo, mentre sistemiamo l'attrezzatura subacquea sulle ceste che staranno sul Dhoni per le immersioni subacquee dei prossimi giorni.Arriviamo così alla prima isola maldiviana, dove facciamo il bagno e camminiamo sulla sabbia bianca corallina... un Paradiso terrestre... il sole comincia a scendere all'orizzonte donandoci il primo tramonto all'equatore.