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24 maggio 1915

Post n°1526 pubblicato il 25 Maggio 2015 da jigendaisuke

Il 24 maggio 1915, alle 3.32, l'esercito italiano attestato su un
fronte di 600 km, spara il primo colpo contro l'esercito austro-
ungarico.
Ai suoi comandi c'è il Generale Raffaele Cadorna, convinto
che attaccando a est, in pochi mesi, tutto si sarebbe risolto.
Invece, furno 3 anni di sofferenze atroci, di assalti partiti
da trincee fangose e nelle quali i fanti, erano in condizioni
spaventose fra scarsa igiene, fango, cadaveri.. quando non
erano scavate nella roccia delle cime dolomitiche.
Una strategia fondata essenzialmente sugli assalti fatti da
fanti ed alpini, che miravano alla conquista anche di pochi
metri di terra. Un vero e proprio massacro, e questo valeva
anche per gli eserciti francese, tedesco, austro-ungarico.
I vertici militari francesi, non scherzavano quanto a follia
tattica, ma nessun esercito aveva dei vertici incompetenti,
preoccupati della divisa pulita ed in ordine, che guerreggiavano
stando comodamente nelle ville adibite a comandi, bel lontane
dal fronte. Vertici che avrebbero continuato a dimostrare il loro
"valore" durante la seconda guerra mondiale, soprattutto dopo
l'8 settembre.

E dove non arrivavano i massacri degli assalti, ci pensavano
le malattie, ma soprattutto le fuciliazioni punitive e le decimazioni
volute dai vertici del regio esercito.

Ma come si era arrivati alla nostra entrata in guerra, contro gli
ex alleati austriaci e germanici? Messo da parte il neutrale
Giolitti, il governo era passato al severo Antonio Salandra,
pugliese, convinto che l'ordine e la legge, sono superiori a tutto.
Nel gennaio 1915, aveva avviato colloqui con gli anglo-francesi
e con i futuri ex alleati. Lo scopo? Vedere chi offriva di più, in
termini territoriali, all'Italia, in cambio dell'entrata in guerra,
chiesta dalla borghesia, dai giovani, dai nazionalisti, dagli
irrendentisti al grido di "Trento e Trieste all'Italia".
E non si parla di militari o di guerrafondai, si parla di
intellettuali che infiammavano le folle, che avevano giornali
che, in un paese in cui era elevato l'analfabetismo, vendevano
anche 5000 copie! Per non parlare dei socialisti rivoluzionari,
fra cui Mussolini, Corridoni, Gramsci, che vedevano nella
guerra un modo per rovesciare il regime liberale e borghese.
Minoranze (neache poi tanto) rumorose, che come avvenne
negli anni a seguire ed avviene oggi, fanno solo
danni a questo paese.

Alla fine, avendo ottenuto la promessa da parte degli Inglesi,
di ricevere Trento, il Sudtirolo, Trieste e la Venezia Giulia, l'Istria,
parte della Dalmazia e delle sue isole, nonchè le isole greche del
Dodecanneso, segretamente, il governo Salandra scavalcando
il parlamento (che aveva anche subito un assalto da parte dei
nazionalisti), nell'aprile 1915 decise di entrare in guerra contro
l'Austria. La dichiarazione di guerra fu fatta il 23 maggio, la notte
successiva iniziò il massacro che provocò:
fra 650.000 e 689.000 morti (a seconda delle fonti)
quasi un milione di feriti di cui circa 700.000 invalidi
qualche decina di migliaia di civili sfollati e qualche decina di
civili uccisi da militari italiani o austriaci.

La stupidità e l'ottusità dei vertici militari italiani, si pagò con
la tragedia di Caporetto, il 24 ottobre 1917, quando austriaci
e tedeschi, fra cui un giovane ufficiale tedesco, che avrebbe
scritto il suo nome, nella storia, ovvero Rommel, sfondarono
la linea italiana. L'esercito italiano, complice la codardia dei vertici
militari, sbandò e ripiegò sulla linea del fiume Piave, 150 km
all'interno del confine nazionale (di allora). Fra i responsabili
di Caporetto, c'era anche un altro militare che avrebbe scritto
il suo nome nella storia: Badoglio.

Finalmente, Cadorna venne rimosso dal comando, i soldati
vennero trattati più umanamente, il comando passò al
generale Armando Diaz.

Dopo Caporetto, la guerra cambia. Si trattava di difendere
le nostre case, dagli invasori, dall'antico nemico tedesco.

Vincemmo, perchè Vincemmo, un anno dopo. Ma a quale prezzo.
Anche futuro.

Una inutile strage, la chiamò giustamente Papa Benedetto XV.

Uomini mandati al macello, nel vero senso della parola.
Dai francesi e dagli inglesi, che volevano spartirsi l'impero
ottomano oltre che per riconquistare l'Alsazia (scippata dai
tedeschi alla Francia, nel 1870), dai tedeschi che volevano
ampliare i loro possedimenti coloniali, dagli austriaci che
volevano vendicare la morte dell'erede al trono, dai russi
che volevano mettere il cappello sopra la Serbia oltre che sui
possedimenti ottomani, da noi che volevamo completare
l'unificazione (esagerando un pò coi confini).

Ma il rispetto per i milioni di morti, lo si misura non sputandoci
sopra, non dicendo loro che sono morti per niente, non
coprendoli con la retorica! Ma onorandoli!

interventismo in “Dizionario di Storia” – Treccani

guerra mondiale, Prima in “Enciclopedia dei ...
- Treccani

Maggio 1915: l`Italia va in guerra - Rai Storia

Prima Guerra Mondiale: ricordi e testimonianze
- Rai Storia

A 100 anni dall`entrata dell`Italia nella Grande
Guerra - Rai ...

La Grande Guerra 1915-18 - Storia XXI secolo

 


PS oggi, magari ci sarebbe chi pensa che, nel caso di
un attacco contro il nostro Paese, sarebbe giusto
rivelare dove sono, ad esempio, i depositi militari,
o le postazioni.

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