ECCHIME

Giorno del ricordo


Vivevano da secoli in Istria e Dalmazia, ma anche nel golfo delQuarnaro in Montenegro. Vittime del nazionalismo fascistoideitaliano e del nazionalismo slavo, che con la scusa delladefascistizzazione dell'area, operò una pulizia etnica che nonaveva da invidiare niente a quella operata dai governi italianipost 1918.Secondo Mussolini, durante l'occupazione italiana della Slovenia,si ammazzava troppo poco, mentre per il Generale Roatta, comandante nella zona sloveno-istriana, la regola da seguire contro gli slavi non era "dente per dente, ma testa per testa"e infatti basta guardare il documentario "fascist legacy" percapire cosa intendevano entrambi.E fra i responsabili c'erano anche le formazioni partigiane dellaStella Rossa, a sinistra di quelle garibaldine legate al PCI.Tito considerava gli italiani istriano-dalmati, come fomentatori di odio razziale e oppositori politici, oltre chefascisti a prescindere (anche i comunisti e i bambini).Poi è arrivato il secondo dopoguerra, l'occupazione titina,il mutamento dei rapporti fra Tito e l'Unione Sovietica, il silenzio utile a fare affari con la Jugoslavia, l'odio degli Italiani per i loro fratelli esuli dall'Istria, bollati come fascisti (proprio da quelli che inneggiavano al Duce, fino al1943 e sono diventati antifascisti dopo l'aprile del 45).Comprensibilmente gli esuli non hanno preso bene la cosa.Poi le foibe sono diventate patrimonio della destra fascista,mentre ancora oggi l'estrema sinistra insorge appena se neparla. Ne sa qualcosa Samuele Cristicchi, che ha avuto qualchenoia nel rappresentare il suo spettacolo (bellissimo)magazzino 18.Il 10 febbraio è il giorno del ricordo dell'esodo dei profughigiuliano-dalmatiStoria delle foibe - La strage dimenticata - La Storia siamo noi Centro studi della Resistenza: le Foibe - Storia XXI secolo Il Tempo e la Storia - Guerre di confine                             
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 Gli italiani dimenticati: la tragedia delle foibe e il racconto degli esuli