ECCHIME

Guido


Mercoledì 24 gennaio 1979Genova Oregina, dal portone del caseggiato di via Ischia 4, esce un operaio, diretto verso la sua 850,parcheggiata lì vicino, in via Fracchia. Mentre apre la portiera, si apre il portellone di un furgone FIAT238, dal quale escono 2 uomini. L'operaio capisce e cerca di ripararsi. Gli sparano alle gambe, mauno dei due torna indietro e gli spara altri colpi con l'intento di ucciderlo. Sono le 6.35 quando Guido Rossa muore.Poco dopo, lì passerà la figlia diretta a scuola,non accorgendosi di nulla.Oggi Rossa, negli ambienti dell'estremismo di sinistra viene ancora considerato un infame, alpari dei carabineri che, in un conflitto a fuoco,uccideranno i membri della colonna genovese delleBR, nel loro covo di via Fracchia.D'altronde, all'epoca, le idee (chiamiamole così) dei brigatisti e dei fautori della lotta armata erano molto condivise fra gli studenti, nelle università, nella "intellighenzia", anche genovesi. In netta opposizione al PCI, che ancora credeva nei valori della Costituzionee nella difesa di quella Repubblica per cui tanti erano morti. Ma anche nel partito, c'era chi flirtava con la galassia antagonista (come diremmo oggi) e con Mosca,come il senatore comunista Gian Battista Lazagna, avvocato genovese, ex partigiano (però di quelli che puntavano ad eliminare chi si opponeva alla rivoluzione comunista, più che ai fascisti) che ospitava riunioni brigatiste nella sua villa alle spalle di Chiavari.Il povero Giuseppe Ferrara, con questo introvabile film si è attirato le critiche della sinistra radicale, ma non solo,visto che il suo ultimo film, del 2010, è bloccato da qualcheparte, in attesa di essere distribuito. Lui nel frattempo è morto quasi in povertà.Consiglio caldamente la lettura di questo libro:Uccidete Guido Rossa, di Donatella Alfonso e Massimo RazziPer saperne di più, guardate questa puntata diPassato e Presente:Guido Rossa, l'operaio che sfidò le Br