ECCHIME

Auguri


Aprile 1949. Nelle edicole di una Italia che cercava di uscire dalla tragedia dellaseconda guerra mondiale, comparve nelle edicole un nuovo fumetto. Anzi, la testataera già presente fin dal 1932 (salvo gli anni 1943 e 1944), ma il formato era nuovo, innovativo per un fumetto.All'epoca le riviste di fumetti venivano pubblicate in formato giornale o striscia(come ad esempio Tex Willer). Topolino abbandonava il formato giornale per il formato albo, o libretto. Era il numero 1
 La settimana scorsa è uscito il numero 3567
Da mensile diventò quindicinale nel 1952,per tornare alla pubblicazione settimanale nel 1960.Le storie erano di produzione quasi interamenteamericana, giusto una italiana ogni tanto.Proprio nel numero di ottobre 1949 fu pubblicata la prima puntata de "L'inferno di Topolino" con disegni di Angelo Bioletto e sceneggiatura di Guido Martina (un professore d'italiano prestatoa Topolino). Fu la prima delle parodie di grandiclassici pubblicate su Topolino. Fu un successo straordinario.Ma come non ricordare le bellissime storie scrittee disegnate da Romano Scarpa (fra cui Topolino e l'unghia di Kalì oppure Topolino e la collana Chirikawa), Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita con la splendida trilogia della spada di ghiaccio,oppure Enrico Faccini e le sue storie cariche di unacomicità degna delle comiche di Stanlio e Ollio, Casty che riprende un po' i disegni e le atmosferedelle storie di Scarpa, oppure lo sceneggiatore TitoFaraci con le sue storie noirPersonaggi creati in Italia come Paperinik e la sua versione più dark PK, oppure l'agente segretto Double Duck, ovvero Paperino in versione 007,ma anche Brigitta Mc Bridge, autentica scocciatricepardon eterna innamorata di Paperone, Indiana Pipps il cugino avventuroso di Pippo e tanti altri.Insomma, il mio fedele compagno di lettura dadiciamo qualche anno (il fatto che possiedo i numeri1500, 2000, speciale 2000, 2500, 3000 e 3500 la dice lunga)