ECCHIME

A wonderful job


Questo disse il Generale americano Edward Almond ai rappresentanti del CLN genovese, complimentandosiper l'ottimo lavoro fatto con l'insurrezione genovesedel 23 aprile 1945, che portò alla resa dell'intero contigente tedesco di stanza fra Genova e Savignone (12.000 uomini circa). Alle 19.30 a villa Migone, nel  quartiere di San Fruttuoso, residenza provvisoria delCardinale Boetto (vescovo di Genova), il generaleGünther Meinhold, un austriaco non proprio accesonazista, firma la dichiarazione di resa, nelle mani dell'operaio Remo Scappini, presidente del CLN Liguriae, poi, sindaco di Genova fino alle elezioni del 46.I primi contigenti americani arrivarono a Nervi, estremolevante genovese, solo la mattina del 26. Si stupironodi vedere una città in cui tutto funzionava, e i tramcircolavano normalmente.Non dovettero nemmeno combattere più di tanto, unavolta resi inoffensivi gli irriducibili della Marina tedescache continuavano a sparare dalla postazione del monteFasce.Genova fu l'unica città europea che si liberò da sola, anzi l'unica in cui un esercito nemico si arrese ai Partigiani.Dal 2018, il comune di Genova, però, considerail 23 aprile come festa della bandiera cittadina(a giudicare dai partiti che compongono la maggioranza, non mi stupisco)Ho conosciuto 3 partigiani: mio nonno maternoche combattè nella Resistenza greca insieme ad altri italiani ed agli inglesi, dopo la fuga dalcampo di concentramento sull'isola di Rodi; ilpresidente della sezione ANPI di Sampierdarenache era anche nostro vicino di casa in campagna;Don Bartolomeo Ferrari, nome di battaglia "DonBerto", parroco della chiesa di Santa Maria della Cella qui a Genova Sampierdarena, spesso ospitedella persona di cui ho scritto più sopra (oltre adaver celebrato il matrimonio dei miei, il mio battesimo, il funerale di mio nonno materno edella mia bisnonna materna).Un tipo che fra il 25 luglio 1943 e l'8 settembreteneva comizi, nella piazza accanto alla chiesa di Genova Bolzaneto di cui era parroco, in cuituonava (rubo la battuta a Guareschi) contro i fascisti ma al tempo stesso teneva a freno larabbia popolare, anche per aiutare un po' il povero maresciallo dei carabinieri che proprionon aveva voglia di eseguire gli ordini e spararesulla folla (oltre ad avvisare don Berto quando la questura voleva mandare qualcuno da lui).Gli fu data la medaglia d'oro al valor militareE non fu nemmeno l'unico religioso (fra frati,monache e sacerdoti) ad ottenerla. Certo, permolti fu una medaglia alla memoria, e qualchesacerdote fu anche comandante di formazioni partigiane.Lo potete vedere nel documentario RAI "I giorni dell'insurrezione"oppure qui (dal minuto 11)