Post n°1664 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da jigendaisuke
Vivevano da secoli in Istria e Dalmazia, ma anche nel golfo del Quarnaro in Montenegro. Vittime del nazionalismo fascistoide italiano e del nazionalismo slavo, che con la scusa della defascistizzazione dell'area, operò una pulizia etnica che non aveva da invidiare niente a quella operata dai governi italiani post 1918.
Secondo Mussolini, durante l'occupazione italiana della Slovenia, si ammazzava troppo poco, mentre per il Generale Roatta, comandante nella zona sloveno-istriana, la regola da seguire contro gli slavi non era "dente per dente, ma testa per testa" e infatti basta guardare il documentario "fascist legacy" per capire cosa intendevano entrambi.
E fra i responsabili c'erano anche le formazioni partigiane della Stella Rossa, a sinistra di quelle garibaldine legate al PCI.
Tito considerava gli italiani istriano-dalmati, come fomentatori di odio razziale e oppositori politici, oltre che fascisti a prescindere (anche i comunisti e i bambini).
Poi è arrivato il secondo dopoguerra, l'occupazione titina, il mutamento dei rapporti fra Tito e l'Unione Sovietica, il silenzio utile a fare affari con la Jugoslavia, l'odio degli Italiani per i loro fratelli esuli dall'Istria, bollati come fascisti (proprio da quelli che inneggiavano al Duce, fino al 1943 e sono diventati antifascisti dopo l'aprile del 45). Comprensibilmente gli esuli non hanno preso bene la cosa.
Poi le foibe sono diventate patrimonio della destra fascista, mentre ancora oggi l'estrema sinistra insorge appena se ne parla. Ne sa qualcosa Samuele Cristicchi, che ha avuto qualche noia nel rappresentare il suo spettacolo (bellissimo) magazzino 18.
Il 10 febbraio è il giorno del ricordo dell'esodo dei profughi giuliano-dalmati
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---- Caro Janluc, sono un pochino più vecchiottina di te, queste cose, le sapevo. Anche se ora se ne parla di più.
Si sapeva tutto.
Grazie comunque.
Tornerò, a rileggerlo. Come pagina di storia. Perchè non bisogna mai dimenticare.
Anche se, questa storia, non porta solo pagine così orribili.
Per fortuna.
Sapevo anche io, ma ancora oggi sia in Italia che in Slovenia e Croazia, ci sono ancora troppi che negano o minimizzano. Sia fra gli infoibatori, sia fra chi prima del 1943 si comportava esattamente come i nazisti, solo che non era delle SS e non aveva la camicia nera, ma era vestito nel normale grigio-verde del regio esercito. Intanto l'Istria è divisa fra Slovenia e Croazia, mentre la pulizia etnica degli anni 90 operata dai Serbi di Milosevic, dai Croati ecc ecc, è ancora viva, senza contare che ancora in queste settimane, proprio in quelle terre si assiste ad un esodo biblico (condito da filo spinato, muri e treni piombati). Ti consiglio soprattutto i link che ho postato, meno male che c'è la Rai che mi da una mano. E la canzone di Endrigo. Ciao vecchiotta
è uno dei molti scheletri nell'armadio del PCI, in primis, e degli altri partiti e non solo perchè c'erano affari in corso ma soprattutto perchè la realpolitik imponeva di abbozzare e far buon viso a cattivo gioco: non è un caso che oggi ci ritroviamo in questo stato a forza di abbozzare.. vero?
Non dimenticare che per non creare problemi al di qua del confine orientale, non vennero consegnati i criminali di guerra italiani, al governo jugoslavo. Per il resto, basta vedere come hanno reagito i centri sociali, il partito di Marco Rizzo e compagnia, allo spettacolo di Cristicchi (apprezzato dall'Anpi).
Infatti, prevalentemente comunisti togliattiani o se vogliamo riformisti e patrioti, invisi all'ala più estrema del partito e ai partigiani italiani della Stella Rossa, formazione di estrema sinistra che si opponeva anche alle formazioni garibaldine vicino al pci. Una zona martoriata dalla follia umana
Il classico caso di rimozione dalla memoria nazionale, così come è stato rimosso ciò che facemmo noi italiani in quelle zone fra il 1920 e il 1943. Ciao, qui piove e soffia un discreto ventaccio di scirocco.
Oggi questa brutta pagina della storia moderna si trova sui libri di storia. Solo 10 anni fa era impossibile. Credo sia importante insegnare alle generazioni presenti e future a non dimenticare, anche se è impossibile comprendere la brutalità umana.
Eppure ancora provoca reazioni violente in Italia e al di là del confine, fra i nazionalisti sloveni e croati, e la sinistra antagonista italiana. Sta di fatto che per decenni, chi ha subito sulla propria pelle questa tragedia, è stato messo all'indice. E ancora oggi, se si prova a parlare anche dei crimini commessi fra il 1918 e il 1943 dagli italiani andati in Istria in quel periodo, non si parla. E allora benvenga il lavoro di Simone Cristicchi.