ECCHIME

Eduardo

Il 31 ottobre 1984 se ne andava colui che,
insieme al suo amico Pier Paolo Pasolini,
riuscì a raccontare meglio la società italiana
dagli anni 60 ad oggi. Si, anche oggi.
Anzi, soprattutto quella di oggi.
Lui era Eduardo De Filippo

Quello che, secondo un certo Orson Welles,
era "un puro napoletano; ma non c’è attore
più avaro di lui nei movimenti. Non si accontenta
di dominare la scena; concentra su di sé la sala
intera… E questo, con un’economia fisica quasi
irreale. Non c’è un suo equivalente fra gli attori
di cinema, che si pensa siano costretti a trattenersi dalla vicinanza della macchina da presa. Ma, anche quando recita nella sala più grande, Eduardo
riesce a proiettarsi in "primo piano" fino in fondo al loggione. È il più grande attore del mondo".

Per la verità, il suo parere sull'Eduardo attore
cinematografico era meno lusinghiero, ma
questa è un'altra storia.

Opere come "Napoli milionaria" oppure "Il
sindaco del rione Sanità" descrivono alla perfezione
la Napoli di oggi.
Così come "Mia famiglia" che non solo tratta del
tema dell'omosessualità, ma ci mostra anche la famiglia italiana del 2024.
I rapporti umani nell'Italia di oggi, sono
raccontati perfettamente nelle sue ultime due
commedie "Il contratto" e "Gli esami non finiscono
mai".

Che tristezza, quelli erano veri intellettuali.
Colti, ma al tempo stesso dentro la società.
Non un coacervo di egocentrici fighetti che si
credono.. vabbè, non dico cosa per non tirare
fuori il Tomas Milian che è in me.

Sorvegliattissimo dall'OVRA fascista (rapporti
parlano dei "fratelli De Filippo" che si comportarono
da "facinorosi" tutta la notte che seguì alla notizia
della caduta di Mussolini, il 25 luglio 1943).
Fu sorvegliato anche dall'Ufficio Affari Riservati
negli anni 50-60, sempre per le sue idee politiche.
Non credo che in quegli anni venisse sorvegliato
anche il fratello Peppino, che pur avendo le stesse
idee, evidentemente era considerato meno
pericoloso per via delle sue opere teatrali e per i
film a cui partecipava.

Nel documentarmi per questo post, ho scoperto
l'esistenza di una figlia adottiva di Eduardo.
La madre era la sua collaboratrice domestica,
la donna per cui Eduardo cacciò di casa un
ospite che gli chiese come mai tenesse una
"negra" in casa. Era una donna eritrea e la
figlia si occupa di migranti in generale, ma
soprattutto degli eritrei.

Dei 3 fratelli, Eduardo era quello meno
artista, giacchè Peppino era anche autore di
alcune canzoni, fumettista, vignettista..
Mentre la sorella era anche scultrice, pittrice,
sceneggiatrice...
Scusate se è poco.

Tutte le commedie (almeno quelle di cui
esistono le registrazioni) sono disponibili su
raiplay, comprese le trasposizioni televisive
di alcune opere di Pirandello

Il teatro di Eduardo

Natale in casa Cupiello e Il sindaco del
rione Sanità sono presenti in doppia
versione, quella in bianco e nero del
1962 e quella a colori del 1975. Mi sembra
che nelle versione a colori, le due opere
siano ammantate di un po' di amarezza in
più.
Consiglio anche di guardare le commedie
del padre dei De Filippo: Eduardo Scarpetta.
Ben rappresentate da Eduardo (Peppino non
volle mai rappresentarle).

Eduardo diceva che ne "Il sindaco del rione Sanità" c'era un solo personaggio positivo.
Nella riedizione di Mario Martone, ambientata
nella Napoli di oggi, manco quello.

Ci fu il terremoto del 1980, ma soprattutto
l'infinito dopo-terremoto. Qui Eduardo
mostra tutta la sua amarezza e sfiducia

Lo sceneggiato Peppino Girella