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Messaggi del 04/08/2025

Bologna

Post n°3507 pubblicato il 04 Agosto 2025 da jigendaisuke

E' il 2 agosto 1980, la stazione di Bologna Centrale è piena di passeggeri diretti ai luoghi di vacanza o di 
ritorno.

Al 1° binario è in sosta l'Ancona-Chiasso.

La sala d'attesa di seconda classe è affollata.

Qualcuno ha dimenticato un borsone sotto ad un
sedile. Contiene 23 kg di esplosivo, il timer è 
programmato per le 10.25

 

L'esplosione fa crollare parte del fabbricato 
viaggiatori, investe alcune carrozze dell'espresso e il
parcheggio dei taxi.

Un autobus della linea 37, un FIAT 421 carrozzato
Menarini, fa la spola fra il piazzale e l'ospedale.

85 morti e più di 200 feriti.

Fra depistaggi vari, la magistratura riesce a condannare gli esecutori. Si tratta di due appartenenti
al gruppo terroristico neofascista NAR, ovvero Giusua
Fioravanti (in passato famoso per la partecipazione 
ad una miniserie RAI, ovvero Casa Benvenuti e al 
film "Grazie nonna" con Edwige Fenech ed Enrico 
Simonetti) e Francesca Mambro. Condannati 
all'ergastolo.

Condannati per falsa testimonianza e depistaggi
Licio Gelli, il faccendiere e agente del SISMI Francesco Pazienza (morto tranquillamente nel suo
letto qualche settimana fa) e due alti ufficiali del 
SISMI (l'allora servizio segreto militare) ovvero
il Generale Musumeci e il Colonnello Belmonte.

In seguito venne condannato a 30 anni, come 
esecutore, Pietro Ciavardini.

Gli anni passano e vengono a galla altri pezzi di 
verità. Condannati altri due neofascisti: Gilberto
Cavallini e Paolo Bellini, ex membro di Avanguardia
Nazionale. Più qualche condanna per depistaggi, a
carico di un capitano dei Carabinieri e di un ex 
amministratore di condominio, fra cui uno in via
Gradoli (sequestro Moro).
Ma finalmente si è capito chi erano i mandanti:
Licio Gelli, ex repubblichino e fondatore della Loggia
massonica P2, e Federico Umberto D'Amato, un pacioso commissario ed esperto gastronomo per quasi 20 anni a capo del famigerato Ufficio affari 
riservati del Ministero dell'Interno, uno Stato nello 
Stato. Purtroppo sono entrambi non processabili 
perchè un tantino morti, serenamente, nei loro letti.

 

La strage di Bologna rientra in una nuova strategia
la cui prima vittima fu Piersanti Mattarella il 6 gennaio 1980 e che finisce con le stragi mafiose del 
1992-93. Obiettivo politico chiaro (basta leggere il programma politico della P2) che mi mischiava agli 
interessi dei Corleonesi a partire dalla metà degli 
anni 80.

Per sputare meglio su quelle centinaia di vittime,
gli elettori italiani hanno premiato 3 volte il partito
fondato da un piduista ed un mafioso, e nel 2022
quello che ospita al suo interno molti residui della 
galassia eversiva nera (e pure il presidente del 
Senato negli anni 70 era vicino a quell'ambito)


Interessante webdoc di Rai Cultura

 

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 05/11/2006
 
 

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