TUM TUM LA LEGGENDA

Insensata tragicomica in La min con contorno di rumore 3a rimembranza


Insensata   tragicomica in La min. con contorno di rumore Terza rimembranza:Case putride d’acqua, dalla faccia(ta) malata, grambo maligno d’un dio che aborra i suoi figli, feti fastidiosi, da abortire. Malamente strappati sti’ esseri sono formati dal forpice e vivono, insozzando con il loro sangue le viuzze di questa misera città. ( Un agglomerato senza scheletro, colore ne definizione alcuna; il sole, quando nasce  - se nasce tramonta schifato- illumina per un’attimo la  melma sparsa d’una palude maleodorante; il ribrezzo ti fà alzare la testa, che avevi chinato per stupida curiosità, e ti salva dai taglienti campanili ancora funzionanti, con tanto di campane: ‘ din-rap-dan’ pure i 'pappici' tengono un dio ‘den-rap-dong’ dong suonatedongda schizzi d’uomini. I sacrestani han mai enormi, la gobba e sul capo la fiammella,  sono composti in gran parte di cera usata; quelli recenti hanno una parvenza di sorriso, come una stortura sul viso, si consumano lentamente così come lentamente entrano a far parte della melma grigia e pastosa, mellifluamente adagiata sul letto di morte. Il nucleo centrale, profondo, occultato, ha un non so chè della solfatara, nei bagliori, forse nelle passioni violenti In continuo movimento terremotata eppure sempre ferma, resta inalterata: ' non città ma .... chiavica statica '. Sporadiche facce si ergono, ancor umide,  per faticosamente respirare lo smorto tramonto che arruginisce quanto colpisce. La periferia è invece quasi bella, meteoriti dai riflessi blu-verde metano precipitano sulla terra imburrata -dalle bustarelle-  elo Sterminator Vesevo, come un Mida magnanimo, distruttivo e democratico, riempie d’oro le gole partenopee; da questa prospettiva si distingue chiaramente, dalla piccola parte rimasta sana, l’abbozzo mal riuscito della città metropolitana. Un plastico a Sevres, presso gli Uffici Internazionali dei Pesi e Misure, fà bella mostra di sè tra il cesso d’un metro e il pitale da un litro; sullo scaffale, nel recipiente a tenuta stagna opaco per cinque lati, lascia ammirare, dal sesto trasparente, questa ‘grande stronza’, ‘sfigata città’ ) - J -