TUM TUM LA LEGGENDA

La leggenda di TumTum 2 parte


2Seguirono dieci anni tranquilli senza grossi scompigli, il ragazzo era divenuto un buon  musicista di quelli che improvvisando sembrano condensare nell’aria il pensiero di tutti; ‘dipingeva una naturale, istintuale armonia che assoggettava alla camaleontica ma forte personalità, a ritmi biologici sempre nuovi e stimolanti ’ I musicisti del paese lo ammiravano e lo avevano per questo soprannominato ‘ tromba di Eustacchio’ da Eustacchio Palluottolo straordinario compositore e strumentista Nepal-eschimese caposcuola un po’ per tutte le web-tribù. TumTum ne sorrideva, nel frattempo cercava: “non riusciva a tirar fuori quel …..qualcosa di magico che gli schiattava la testa” , a volte sembrava non esistere, come risucchiato dal nulla ‘phaff ’ spariva. C’era una ragazza nel villaggio vicino, quello dei filosofi, che lo amava di un amore adolescentemente incosciente, Vento del Se'  era il suo nome e si esprimeva in  modo particolare, non poteva farne a meno, la sua ‘lirica’ educazione lo impediva. Gli aveva confidato una volta che le sembrava avere vicino un orologio impazzito, incurante dei meccanismi che avrebbero dovuto regolamentarlo. “ Questa tua lancetta” diceva “ corre una sfida personale, scandisce contro il tempo quello che in ogni istante potrebbe essere l’ultimo" La verità che TumTum aveva da dirle era molto meno poetica e si risolveva in fondo in ciò che è, al contempo, il desiderio e la paura di partire, non la raccontò: ‘Partì’.