Junelogia

La Magistratura: un Ordine o un Potere?


E’ in atto un vero e proprio scontro a suon di avvisi di garanzia tra la Procura di Salerno e quella di Catanzaro.La guerra tra le due procure ruota intorno alla figura del pm Luigi de Magistris,  e ad alcune scottanti inchieste – “Poseidon” e “Why Not”- di cui lo stesso si occupava fino a quando, nel settembre 2007, l’allora Guardasigilli, Clemente Mastella, ne chiese al CSM il trasferimento cautelare, avvenuto nel gennaio 2008.L’inchiesta “Poseidon” riguarda presunti illeciti nella gestione dei finanziamenti comunitari (200 milioni di euro)  per la depurazione in Calabria e vede coinvolti politici di destra e di sinistra. L’assegnazione di tale inchiesta a De Magistris fu revocata ed affidata al procuratore aggiunto e al sostituto procuratore, il quale ad aprile ha chiesto l’archiviazione per alcune delle personalità più influenti coinvolte.L'inchiesta "Why Not" è relativa ad una presunta loggia "coperta", una sorta di comitato d'affari composto di politici, imprenditori, uomini della PA, che avrebbe distratto ingentissime somme denaro pubblico, provenienti da Bruxelles che erano destinate alla Calabria. Tale inchiesta, che ha visto indagati anche l'ex Guardasigilli, Clemente Mastella, e l'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi,  nell’ottobre 2007 è stata avocata a De Magistris da parte del procuratore generale di Catanzaro.Dopo il trasferimento da Catanzaro a Napoli, De Magistris ha presentato una denuncia alla procura di Salerno su presunti illeciti nella procedura di avocazione delle Why not e di revoca della Poseidon, ed in seguito a tale denuncia la procura di Salerno ha deciso, alcune settimane fa, di sequestrare gli atti di quelle inchieste presso la procura catanzarese.Secondo la procura salernitana “la sottrazione dei procedimenti Poseidone e Why Not all'allora pm De Magistris e la loro successiva gestione è servita a fermare il predetto magistrato, danneggiare lui, consulenti tecnici e persone informate sui fatti, ostacolare le inchieste smembrarle, disintegrarle e favorire taluni indagati".La Procura di Salerno ha ritenuto illegale sia la revoca a de Magistris della "Poseidon" che l’avocazione allo stesso della "Why Not" ed iscritto dei colleghi catanzaresi nel registro degli indagati.La Procura di Catanzaro ha ieri contro-sequestrato tutta la documentazione che le era stata sequestrata dalla procura salernitana ed ha iscritto sette colleghi campani sul registro degli indagati, per abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio.Lo scontro tra le procure catanzarese e salernitana è veramente sconcertante, ma non inatteso, a causa di alcuni sintomatici episodi che l’hanno preceduto e che sono stati una mina allo stato di diritto.Un primo grande colpo al lavoro di De Magistris lo diede un anno fa un arrogante Ministro della Giustizia (Mastella) che, sapendo di essere indagato da quel pm, ne pretese ed ottenne la testa su un piatto d'argento.Ed il tutto accadde nel silenzio di un Governo, l’ex Governo Prodi, che si faceva paladino della giustizia  ma i cui membri non aprirono bocca in difesa del magistrato, per poi berciare e stracciarsi le vesti per le dichiarazioni che Berlusconi faceva sulla magistratura politicizzata. De Magistris è stato lasciato al suo destino.E' accaduto anche al Gip Clementina Forleo, un’altra proscritta dalla Magistratura, che oggi dichiara: "Il singolo magistrato che non si vuole allineare, non si vuole schierare, vuole essere libero, finisce per pagare i suoi errori. E li paga cari".De Magistris ha pagato caro il suo voler essere libero. E’ stato censurato, trasferito, gli è stato inibito l'esercizio della funzione requirente, gli sono state tolte dalle mani le inchieste che conduceva un attimo prima che le terminasse e chiedesse il rinvio a giudizio di esponenti di spicco della politica; e, guarda caso, i giudici cui queste inchieste sono state successivamente affidate hanno provveduto tempestivamente (e poi dicono che la giustizia è lenta?) ad archiviare le posizioni degli indagati più eccellenti.Ed ora la procura salernitana accoglie le istanze della sua lotta silenziosa indagando 7 esponenti della Procura catanzarese di complotto ai danni di De Magistris e di avergli tolto le inchieste per favorire indagati eccellenti (Prodi e Mastella).E la Procura di Catanzaro replica a suon di altrettanti avvisi di garanzia nei confronti dei colleghi salernitani.La procura salernitana sequestra atti presso quella catanzarese e questa di rimando dispone il contro sequestro degli stessi documenti, mentre i cittadini restano spettatori disarmati di un conflitto tra magistrati che si acuisce a colpi di sequestri e di avvisi di garanzia; uno scontro in cui si inserisce il Capo dello Stato che reclama il diritto di essere informato su atti e fatti, mentre il moralizzatore nazionale, Di Pietro, che per opportunità politica non difese De Magistris quando lo rimossero, oggi dice di lasciarlo lavorare in pace.Le velenose faide all'interno della Magistratura, che lo scontro odierno tra procure ha palesato inequivocabilmente, sono lo scotto che la Giustizia paga quando la politica entra nella Magistratura e finisce per deleggittimarla nella sua autentica funzione.Lo si doveva prevedere! E dunque quei politici che hanno sempre pilatescamente tollerato (per un qualche tornaconto, fosse anche solo di immagine) questo modo di rendere giustizia -che sceglie personaggi da perseguire ed altri nei confronti dei quali chiudere gli occhi- ora non si indignino di guardare l’altra faccia, quella perversa, della medaglia che hanno spesso contribuito a tenere lucida.Si mettano a un tavolo, bipartisan, e mettano mano ad una buona riforma della Giustizia, che sia ampiamente condivisa.E l’Anm, che oggi piange lacrime di coccodrillo per timore che la giustizia perda di credibilità a seguito della faida tra procure, faccia ammenda di non aver tutelato adeguatamente magistrati impegnati in inchieste importanti e complicate, e di aver perso di vista, a causa delle sue troppe correnti, la difesa dell'indipendenza esterna ed interna della magistratura, rendensosi complice di una Magistratura che ha preferito diventare Potere piuttosto che restare un Ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere.Per la credibilità della funzione giudiziaria sarebbe opportuno che la Magistratura lasciasse da parte le faide intestine che la deleggittimano e facesse i conti con se stessa.June