JURIS MIND

Abbiamo vito che la capacità giuridica è un attributo essenziale, connaturato alla persona, la quale, però, per poter operare attivamente nel mondo del diritto (principlamente esercitando diritti ed assumendo obblighi) deve raggiungere quella maturità psico fisica sufficiente che l'ordinamento idenitifica col raggiungimento della maggiore età.

Col compimento, quindi, dei diciotto anni, il soggetto acquista la capacità di agire: essa è l'idoneità del soggetto al fine del compimento di atti giuridici.

Sono previste capacità speciali: si può contrarre matrimonio, una volta compiuti i sedici anni, previa autorizzazione del Tribunale il quale deve accertare importanti motivazioni e la sufficiente maturità del minore.

Per stipulare un contratto di lavoro occorre, invece, aver compiuto almeno quindici anni.

E' bene chiarire che il soggetto, di fatto, potrebbe essere maturo anche prima del compimento dei diciotto anni ma, evidentemente, l'ordinamento giuridico non può valutare caso per caso, stabilendo, così, una volta per tutte (salvo le eccezioni che vedremo in materia di incapacità) che tale maturità sia raggiunta proprio con il raggiungimento della maggiore età.

Ogni corso di diritto privato, dopo la parte introduttiva, affronta l'importante tematica relativa alle persone, ai c.d. soggetti del diritto.

Io amo dire che le persone, i soggetti, stanno al centro del fenomeno giuridico. Tutto ruota attorno ad esse. Ogni aspetto del diritto ha la sua finalistica giustificazione in relazione alle persone: la nascita, la morte, i diritti, il matrimonio, ecc.

Si inizia dalla nascita: per aversi persona (per il diritto, ovviamente) occorre che l'individuo sia nato vivo. Non importa se la vita continuerà, è sufficiente la vitalità.

Con la nascita si acquista la capacità giuridica, che è l'idoneità ad essere titolare di diritti e doveri (od altrimenti, centro d'imputazione di situazioni giuridiche soggettive).

La capacità giuridica spetta a ciascun individuo, senza alcuna limitazione.