In my place

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Ormai entrare in questo posto, metaforicamente parlando,è come entrare in un cimitero -di ricordi, pensieri [s]fatti, immagini [s]colorite.Eppure ogni giorno ci passo, sbircio appena dalla finestra e la richiudo,come per paura che si accorgano di me, ché non sono pronta ad affrontarli.E non lo sarò mai, temo.Come stai sparendo tu, pian piano, sparisce anche il resto,cadono i muri che abbiamo costruito, le pareti e la carta colorata,l'arredamento di un rapporto richiede pazienza e costi elevati,sacrifici quotidiani come il pane e il vino.E non fa più male non sentirti e leggerti felice,fa male solo l'idea che dopo di te, nessuno così.Lasci un posto vuoto con su scritto -reserved- e che non occupi più.E come te, nessuno, perché dagli errori non vengono insegnamenti, ma restrizioni.Non si impara, si diventa solo incapaci.Perciò questa scatola di gesti, parole, pensieri, emozioni, paure, promesse,che ho spinto così faticosamente in un angolo buio, non sarà riaperta mai.Né per te né per altri come te -anche se chi ci perde sarò io, temo.Bandiera bianca, e buona fortuna.