Yes...it was my way!

Dimmi di questa malattia...


Ero al mare, come tutti questi ultimi we, con i miei ragazzi; ed Ale, mio figlio, 16 anni, sempre spavaldo e fiero della sua età e delle sue conquiste amorose mi fa una domanda strana e molto particolare. Dovete sapere che quando il fatto è ludico, leggero, senza importanza mi chiama Marco; quando invece è serio e gravoso mi chiama papà.Fatta questa premessa vengo al "fatto". Eravamo a riva, quando ad un certo punto mi sento appellare, da mio figlio: "papà". Oh cazzo....penso tra me e me...il fatto deve essere serio. Mi vesto subito di armi potenti quali la pazienza e la predisposizione all'ascolto e alla tolleranza, lasciando a riva le mie manie omicide, che vengono fuori quando sti' ragazzi generano, senza motivo, ossessioni e angosce, con i loro drammi atavici esistenziali. Dico...dai Ale....sputa il rospo! E lui: mi parli di questa cazzo di malattia? Credevo si riferisse al male del secolo (il cancro) e mi chiedo da dove gli uscisse quella domanda. Inizio a preoccuparmi. Mi armo della dolcezza più antica e struggente e chiedo se si riferisse, appunto al cancro. Lui mi ferma subito e mi dice: "ma no...non vorrei mai sapere di una malattia, oggi curabile, nella maggior parte dei casi, su cui sono stati versate miliardi di parole e di scritti. Io parlo di quella malattia incurabile e devastante che prende solo...il cuore: l'amore!" Ahia!!! Il fatto è serio, davvero! Rispondo: "E come è sto' fatto mò? Tu sei stato quello che fino a ieri ha deriso chiunque fosse innamorato e si distruggesse per amore e adesso....ne sei preso e perso anche tu, fino a starci male e a rivolgerti a me? E lui: "Papà....tu ne hai vissute tante...ti ho visto ridere, piangere, sbattere la testa contro il muro, mille volte e poi ti ho visto ritornare sempre al sole; papà fa un male boia, cazzo! Fa qualcosa...aiutami! Credo che tu possa farlo....credo che tu...DEBBA farlo!" Rispondo: "Ale...io da solo non potrei mai farlo, purtroppo non ne sono capace. Sono solo un uomo, figlio mio. Uomini molto più grandi di me ci hanno provato nel corso della storia e del tempo e, sono tutti impazziti; chiunque ci abbia provato è impazzito. E' una malattia dolcissma, molto comune, contagiosissima, al momento non si conosce cura. La devi solo accettare e viverla pienamente sulla tua pelle, dentro ai tuoi occhi, fra le tue mani, nella forza della tua mente e nel calore del tuo cuore...senza mai farti domande. Una cosa posso dirtela, però. Se farai esattamente (quello che leggi in questa foto)
quel "male" forse sarà più intenso, più profondo, più stupendamente devastante ma, sarà senza dubbio più sopportabile e ti devasterà il cuore un po di meno....ma solo un po....figlio mio! Ale si alza...mi guarda ancora ed io gli dico: "dove vai figliolo?" Da nessuna parte Marco...Ne so solo un po di più....ma solo un po!  Ciao figliolo....La più dolce e la più struggente delle malattie......