indirizzo delle fate

PAPA BERGOGLIO E IL 4° SEGRETO DI FATIMA


   Papa Bergoglio è alle prese col giallo del “quarto segreto”di Fatima, la misteriosa parte della profezia della Madonnache non sarebbe ancora stata pubblicata?Lo si evince da una serie di eventi sorprendenti di questi giorni.L’EVENTOPrima di esporli ricordiamo l’antefatto. Nel pieno della Prima guerra mondiale la Madonna appare, il 13 maggio 1917, a Fatima, in Portogallo, a tre pastorelli:Lucia dos Santos e i due cuginetti Francesco e Giacinta Marto.L’evento si ripete ogni 13 del mese, fino al 13 ottobre di quell’anno, quando la Madre di Cristo dà il “segno” richiesto – come sfida – dai giornali laici e dai commentatoridel tempo: il sole che vortica nel cielo.Nell’apparizione del 13 luglio la Madonna aveva affidato aibambini un messaggio per il mondo intero, una grandeprofezia di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco se l’umanitànon fosse tornata a Dio: la rivoluzione comunista in Russia,la diffusione del comunismo in tutto il mondo, grandi persecuzioni sulla Chiesa e infine una nuova e più terribileguerra mondiale col genocidio di popoli (si avverò tutto).La terza parte di quel messaggio del luglio 1917, che –secondo l’indicazione della Madonna – doveva essererivelata nel 1960, fu invece secretata nel 1959 da GiovanniXXIII.Fiorirono così per anni attorno ad essa paure apocalittiche eipotesi di ogni genere.LO SVELAMENTONel 2000 Giovanni Paolo II decise di rendere pubblico ilTerzo Segreto: in quel testo suor Lucia descrisse la visionedel “vescovo vestito di bianco”, la sua dolente Via Crucisin una città distrutta, in mezzo ai cadaveri, infine il suomartirio, sul monte della Croce, insieme a tanti vescovi efedeli.Era stato l’allora monsignor Bertone a istruire la pratica della pubblicazione del Segreto. Ma in quella istruttoria, nella pubblicazione enell’interpretazione di quel testo molte erano le falle.Nel mio libro “Il quarto segreto di Fatima”, uscito nel novembre 2006, mostrai le tante contraddizioni e gli indiziche inducevano a pensare che quel terzo segreto fosseincompleto: mancava un testo, di cui si conoscevano alcunecaratteristiche, contenente le parole profetiche dellaMadonna sulla Chiesa e sul mondo di oggi.Riferivo pure che l’antico segretario di Giovanni XXIII, monsignor Capovilla, testimone diretto degli eventi, in unaconversazione con Solideo Paolini aveva accennato proprioall’esistenza di quel testo misterioso.
Nel maggio 2007 Bertone, nel frattempo diventato Segretariodi Stato vaticano, uscì con un suo libro-intervista doveribadiva la versione sua (e non solo sua), senza però dareuna sola risposta alle tante domande e ai dubbi.Qualche giorno dopo partecipò a una trasmissione tv durante la quale – senza contraddittorio – ripeté la sua idea e mostròle buste aperte nel 2000 e contenenti il terzo segreto.Questo “coup de théatre”, che avrebbe dovuto confutare ognidubbio, fu però un autogol.Infatti fu facile osservare che su quelle buste mancava qualcosa che doveva esserci.Perché monsignor Capovilla aveva riferito, un’intervista di alcuni anni prima, che quando – nel 1959 – papa Roncalli lesse il Terzo segreto e decise di secretarlo, disse allo stessoCapovilla di “richiudere la busta” scrivendoci sopra “non dò nessun giudizio” perché il messaggio “può essere unamanifestazione del divino e può non esserlo”.Ebbene questa scritta, di pugno di Capovilla, nelle buste mostrate in tv non c’era. Perché? Bertone non dette risposta. Evidentemente c’era un’“altra” busta che conteneva la partecontroversa.Di lì a pochi giorni lo stesso Capovilla, interpellato daPaolini, confermò l’esistenza di qualcos’altro: un “allegato”.Qualcosa che – secondo Capovilla, che faceva suo loscetticismo di Roncalli – non proveniva dalla Madonna, maera piuttosto una “riflessione” della suora “sul vescovovestito di bianco”.E’ la parte mai rivelata del terzo segreto che – dalletestimonianze dei pochi che la lessero – pare essere esplosiva.Del resto ad aprire nuovi scenari sul terzo segreto è statolo stesso Benedetto XVI nel maggio 2010.Il Segretario di Stato infatti aveva ripetuto fino ad allorache esso riguardava l’attentato a Wojtyla del 1981 e si eragià tutto realizzato e scriveva polemicamente a pagina 79del suo volume: “L’accanimento mediatico è quello di nonvolersi capacitare che la profezia non è aperta sul futuro, èconsegnata al passato. Non ci si vuole arrendere all’evidenza”.Invece papa Benedetto XVI affermò l’esatto opposto: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatimasia conclusa”.Disse queste parole nel pieno dello scandalo pedofilia,durante un improvviso pellegrinaggio a Fatima, il 13 maggio 2010, davanti al Santuario.
  BENEDETTO INDICA IL FUTUROIn quella circostanza egli inserì nella profezia del Terzo segreto proprio lo scandalo della pedofilia, culmine di unadrammatica crisi del sacerdozio e della Chiesa.Ed è evidente che tale scandalo non poteva essere compresonella visione rivelata nel 2000 (dove non c’è traccia di esso), ma in un’altra parte che è tuttora da pubblicare.Benedetto XVI disse infatti: “oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanzariferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano… e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano… Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questomessaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengonoattacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesavengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato cheesiste nella Chiesa”.Come si vede Benedetto XVI evitò di indicare l’attentatodel 1981 come “la” realizzazione del terzo segreto e collocòil compimento del Terzo segreto steso negli anni successiviall’attentato del 1981 e nel nostro stesso futuro: “sono realtàdel futuro che man mano si sviluppano e si mostrano… sofferenze della Chiesa che si annunciano”.E’ il contrario di quanto affermato dal Segretario di Stato.Benedetto XVI addirittura fece capire che il “trionfo del CuoreImmacolato di Maria” annunciato a Fatima dalla Madonnastessa, come conclusione della sua profezia, non poteva essereidentificato nella mera caduta del comunismo del 1989, ma doveva ancora realizzarsi.Il Papa infatti nel maggio 2010 disse: “Possano questi setteanni che ci separano dal centenario delle Apparizioni (2017) affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato diMaria a gloria della Santissima Trinità”.Evidentemente per Benedetto XVI stavano per arrivare glianni decisivi. Questi.PAPA FRANCESCO E FATIMAEd eccoci ad oggi. Papa Ratzinger, ormai 85enne, sente mancargli le forze difronte alla sfida dei tempi e rinuncia al pontificato l’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes.Il successore viene eletto il 13 marzo successivo (il giorno13 del mese richiama la devozione di Fatima). Molti riflettono sulla misteriosa espressione del Terzosegreto: “il vescovo vestito di bianco”. Di cui suor Lucia scriveva: “abbiamo avuto il presentimentoche fosse il Santo Padre”.Ci si chiede se quelle parole possano riferirsi al papadimissionario. O al successore che ama definirsi “vescovo di Roma”.Lo stesso papa Francesco, devoto a Maria (a cui dedica lasua prima uscita), cita Fatima all’Angelus del 17 marzo. Poi una decina di giorni fa un episodio sorprendente. Papa Bergoglio telefona a monsignor Capovilla, ormainovantenne, che vive nella bergamasca. Lo vuole incontrare.Capovilla aderisce. Questo strano incontro e i suoi contenuti restano tuttoraavvolti nel mistero. Perché nel primo mese del suo pontificato il Papa ha sentitoil bisogno di vedere riservatamente l’antico segretario diRoncalli?Per quale urgenza?Infine tre giorni fa, a un mese esatto dalla sua elezione, unannuncio a sorpresa: papa Francesco ha chiesto al patriarcadi Lisbona, il cardinale José Policarpo, di consacrare il suopontificato alla Madonna di Fatima.Cosa significa?E che dobbiamo aspettarci?Antonio SocciFonte:libero