KUSHINAGARA

Post N° 18


                                                                   Non è un caso che sonno e sogno in italiano condividono il medesimo etimo: il sanscrito “ svapna ”. Il termine indica propriamente una contemplazione.. nell’ambito sottile delle cose.. una visione profonda e abissale del mondo. D’altronde si sa che la dimensione onirica da sempre ha caratterizzato la storia dell’umanità a partire dalle culture primitive.. dalle civiltà dei popoli senza scrittura: basterebbe pensare all’esperienza degli sciamani.. i quali risalgono al mondo degli dèi e riportano comunicazioni.. al mondo infero e al mondo terrestre.. dopo aver dialogato tramite la dimensione onirica; e ancora nell’ambito di una cultura storica molto concreta che ha segnato profondamente il decorso successivo della civiltà occidentale.. quella dei Greci. Il sogno è stato una componente fondamentale.. dovremmo pensare alla ‘ VI Pitica ’ di Pindaro.. in cui il grande poeta beota afferma “ creature d’un sol giorno.. che cosa siamo.. che cosa non siamo? ma l’uomo non è che l’ombra di un sogno ” e.. badate bene.. non il sogno di un’ombra.. bensì l’ombra di un sogno ! Diversamente da Wolfgang Goethe.. che più tardi nel suo ‘ Faust ’.. affermerà: “ Contessa che mai è la vita.. è l’ombra di un giorno fuggente ”. E ancora potremmo ricordare grandi esponenti della cultura come William Shakespeare che nella  ‘ Tempesta ’ afferma: “ Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni ”. O Calderon de la Barca in Spagna che stabilisce un’equazione definitiva:                                                                 “ La vida es sueno ”.