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...aLla conquista dell'oro rosso...


ANCHE OGGI,UNA NOTIZIA,CHE RIGUARDA IL FURTO DI RAME NELLA RETE FERROVIARIA DEL LAZIO.PIU' RUBATO DELL'ORO E,QUASI PIU' QUOTATO DI QUEST'ULTIMO, UNA TONNELLATA DI QUESTO MATERIALE HA UN VALORE AL MERCATO DI OTTOMILA EURO.ZUCCHERIFICI,INDUSTRIE,CIMITERI E SOPRATTUTTO LA RETE FERROVIARA,A PARTIRE DAL 2006,ANNO IN CUI LA QUOTAZIONE SALE VERTIGINOSAMENTE,VENGONO PRESI DI MIRA DA FURTI COSTANTI,CHE SEMBRANO ESSERE OPERA SOPRATTUTTO DI STRANIERI.
Il più ricercato a livello di qualità e purezza è il rame della Rete ferroviaria italiana (Rfi) che pertanto è anche il più rubato. Le regioni maggiormente colpite sono Piemonte, Lazio e Campania e in particolare la tratta Torino-Milano e quella dell’alta velocità Roma-Napoli. Molto battute anche le linee Torino-Pinerolo, Caserta-Napoli, Roma-Formia e Roma-Cassino.Sui binari morti, negli scali ferroviari in disuso, ma anche sulle linee dove ogni giorno passano migliaia di treni, merci e passeggeri. È qui che agiscono, di notte - più o meno indisturbati - i ladri di rame, con tronchesi in mano e zainetti in spalla.
La febbre da “oro rosso” che ha contagiato il nostro Paese è salita in virtù del fatto che il metallo ha ormai un mercato internazionale. La maggior parte delle esportazioni riguarda i Paesi dell’Est fino all’Estremo Oriente. L’operazione Cuprum dello scorso giugno ha permesso alla polizia di scoprire nel porto di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, un grosso carico di rame (circa 22 tonnellate) in partenza per la Cina. Paese che negli ultimi anni è risultato sempre più interessato all’acquisto di rame a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato.