I rituali possono divenire monotoni, a volte intollerabili ,a volte piacevoli, si accettano, si odiano, ci si rassegna , ma quello che li caratterizza, è la proprietà intrinseca di essere una certezza...e Rorò queste certezze le aveva perse.In un giorno che era nato per essere un giorno qualsiasi, Rorò si ritrova sulla stessa tangenziale trafficata e caotica di sempre, stessi automobilisti intolleranti e esauriti, stessa voglia di caffè, stesso ingorgo, stessa rassegnazione.Finalmente il casello, l'uscita di Monteruscello e il cancello scorrevole verde che dovrà aprire per iniziare il suo rituale mattutino: il cancello, la porta blindata, le luci, la macchina del caffè e..........no, niente sigarette stamattina, 7 mesi prima Rorò ha smesso , un pò le manca, ma è felice di esserci riuscita, fumare prima di cominciare il lavoro vero e proprio faceva parte del suo rituale, ma questa schiavitù, chiamata vezzo per addolcire la pillola, non le appartiene più.Il cancello verde è già aperto, che strano, sono ventidue anni che Rorò arriva prima degli altri, questa anomalia la lascia basita, meravigliata e una fastidiosa inquetudine comincia a serpeggiare nella sua mente, forse esagera, non c'è proprio nulla di preoccupante, qualcuno dei suoi colleghi deve aver messo la sveglia un pò prima senza accorgersene.Macerie ancora fumanti troneggiano nel piazzale del parcheggio, vetri rotti anneriti dal fuoco, pezzi del tecnigrafo sparsi ovunque, le piante di rosmarino e l'albero del limone bruciati e agonizzanti, lo sgabello verde ,proprio quello che Rorò usa per disegnare, è stato ghigliottinato, il sedile in un angolo, la struttura dispersa , in quel cumulo contorto dal calore, non si vede, non si riconosce.Rorò guarda atterrita la scena che ha davanti, è ancora seduta in macchina, si è fermata a metà tra il piazzale e la strada, una realtà da incubo, un incubo diventato realtà.Le fanno cenno di parcheggiare, in quell'angolo libero da detriti, di scendere, di avvicinarsi, di parlare , di capire, di chiedere........di chiedere.....di capire......di non piangere!!!!Qualcuno le si avvicina, le offre un sostegno, un fazzolettino di carta, un abbraccio e una sigaretta. Rorò accetta tutto quello che le viene offerto senza accorgersene, il suo sguardo vaga da un cumulo di macerie fumanti all'altro, respira a fatica, il fumo è acre, insopportabile, il lezzo della plastica si mescola paradossalmente all'odore del legno, le rose miracolosamente incolumi, contrastano con la devastazione, una nota stonata in quell'ammasso di rottami, presto appassiranno, non ci sarà più nessuno a prendersene cura.E' ora di andare, la scientifica e i carabinieri devono prendere possesso della struttura, controlli di routine dicono, Rorò invece la vede come una violazione dell' intimità, uno stupro, una violenza gratuita, non può fare nulla per opporsi, è così che deve esser fatto.........Di ritorno verso casa, in un'orario anomalo per le sue abitudini, Rorò attraversa la tangenziale e non la riconosce, il traffico inesistente, la tranquillità e la strada libera, non le appartengono , tutto è strano, è nuovo....ma da oggi nulla sarà più come prima.E' il 4 novembre, un giorno qualsiasi che si è trasformato in un giorno indimenticabile, una ricorrenza nefasta, il giorno in cui Rorò perde le sue certezze, il giorno in cui Rorò realizza che non avrà più i suoi rituali da compiere, solo uno di quei rituali è sopravvissuto: Rorò ha ripreso a fumare !
Rituali
I rituali possono divenire monotoni, a volte intollerabili ,a volte piacevoli, si accettano, si odiano, ci si rassegna , ma quello che li caratterizza, è la proprietà intrinseca di essere una certezza...e Rorò queste certezze le aveva perse.In un giorno che era nato per essere un giorno qualsiasi, Rorò si ritrova sulla stessa tangenziale trafficata e caotica di sempre, stessi automobilisti intolleranti e esauriti, stessa voglia di caffè, stesso ingorgo, stessa rassegnazione.Finalmente il casello, l'uscita di Monteruscello e il cancello scorrevole verde che dovrà aprire per iniziare il suo rituale mattutino: il cancello, la porta blindata, le luci, la macchina del caffè e..........no, niente sigarette stamattina, 7 mesi prima Rorò ha smesso , un pò le manca, ma è felice di esserci riuscita, fumare prima di cominciare il lavoro vero e proprio faceva parte del suo rituale, ma questa schiavitù, chiamata vezzo per addolcire la pillola, non le appartiene più.Il cancello verde è già aperto, che strano, sono ventidue anni che Rorò arriva prima degli altri, questa anomalia la lascia basita, meravigliata e una fastidiosa inquetudine comincia a serpeggiare nella sua mente, forse esagera, non c'è proprio nulla di preoccupante, qualcuno dei suoi colleghi deve aver messo la sveglia un pò prima senza accorgersene.Macerie ancora fumanti troneggiano nel piazzale del parcheggio, vetri rotti anneriti dal fuoco, pezzi del tecnigrafo sparsi ovunque, le piante di rosmarino e l'albero del limone bruciati e agonizzanti, lo sgabello verde ,proprio quello che Rorò usa per disegnare, è stato ghigliottinato, il sedile in un angolo, la struttura dispersa , in quel cumulo contorto dal calore, non si vede, non si riconosce.Rorò guarda atterrita la scena che ha davanti, è ancora seduta in macchina, si è fermata a metà tra il piazzale e la strada, una realtà da incubo, un incubo diventato realtà.Le fanno cenno di parcheggiare, in quell'angolo libero da detriti, di scendere, di avvicinarsi, di parlare , di capire, di chiedere........di chiedere.....di capire......di non piangere!!!!Qualcuno le si avvicina, le offre un sostegno, un fazzolettino di carta, un abbraccio e una sigaretta. Rorò accetta tutto quello che le viene offerto senza accorgersene, il suo sguardo vaga da un cumulo di macerie fumanti all'altro, respira a fatica, il fumo è acre, insopportabile, il lezzo della plastica si mescola paradossalmente all'odore del legno, le rose miracolosamente incolumi, contrastano con la devastazione, una nota stonata in quell'ammasso di rottami, presto appassiranno, non ci sarà più nessuno a prendersene cura.E' ora di andare, la scientifica e i carabinieri devono prendere possesso della struttura, controlli di routine dicono, Rorò invece la vede come una violazione dell' intimità, uno stupro, una violenza gratuita, non può fare nulla per opporsi, è così che deve esser fatto.........Di ritorno verso casa, in un'orario anomalo per le sue abitudini, Rorò attraversa la tangenziale e non la riconosce, il traffico inesistente, la tranquillità e la strada libera, non le appartengono , tutto è strano, è nuovo....ma da oggi nulla sarà più come prima.E' il 4 novembre, un giorno qualsiasi che si è trasformato in un giorno indimenticabile, una ricorrenza nefasta, il giorno in cui Rorò perde le sue certezze, il giorno in cui Rorò realizza che non avrà più i suoi rituali da compiere, solo uno di quei rituali è sopravvissuto: Rorò ha ripreso a fumare !