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Post n°492 pubblicato il 24 Marzo 2011 da kakikoio

Non devo essere felice? Basta dirlo. Basta che uno di quei fottuti Dei del cazzo, che vivono nelle nuvole o dentro castelli dorati o tra le fiamme sotto terra o nei mari blu cobalto. DITELO. Ditemi guarda, abbiamo deliberato che in questa vita tu non debba per un motivo oppure per un altro che sia dipeso direttamente da te o da altri essere tu felice.

Sai devi scontare peccati originali, o semplicemnte sai, abbiamo scommesso su di te, cosa farai ragazzo.

Mi sta bene. Non sono fatalista, ma se dev'essere così va bene. Mi arrendo e stop. Il vero guerriero sa quando la battaglia non si può portare avanti, sa qunado continundo ad oltranza non si otterrà che la perdità totale di tutte le proprie forze.

Ogni step della vita, ogni volta si deve sempre combattere. La sono battaglie, singole importanti o meno ma sempre, singole battaglie.

La guerra da vincere richiede sacrifici e sofrzi, astuzie ed inganni, tutto per vincere.
Il mio più grande ed enorme, mastodontico difetto, quello che tutti, fino alla nausea continuate a ripetermi da 10 anni?

Non mi so buttare. Tutto qui direte? Invece questo piccolo dettaglio spezza le gambe come la mancanza di rifornimenti ad un gruppo corazzato. Cosa te ne fai di 150 carri armati, se non hai munizioni e benzina per farli combattere? Nulla. Li usi come decorazioni rupestri.

Stessa cosa per la moltitudine di miei qualità, sprecate inutilizzate, lasciate a far ruggine.

La stessa cosa vale in amore, ovviamente, ragiono e penso e non mi butto, non oso. I risultati? Casuali.

La casualità è una regina crudele o meglio casuale. Essa è al di sopra della cieca fortuna o della signora sfortuna. Dove si posiziona la casualità? Sotto la trama del fato? O in mezzo ad essa? Le norne messo a districar ei fili del fato, supreme e potenti che decidono la vera vita e la definitiva morte, anche degli dei, sono li per districare forse i fili del fato che la casualità cerca, irriderente del grande e perfetto ordine cosmico d'ingarbugliare?

Ma sono controsensi e stupidaggini, se dovesse esistere il fato, non ci sarebbe caso. Il fato è scritto e si srotola come un papiro, senza esitazioni o sorprese.

Ma cosa servirebbero duneuqe dei controllori del fato? La medesima esistenza di un controllore esige la presenza di un ladruncolo o di un possibile inghippo che potrebbe ostacolare lo svolgimento del tutto.

Io non desidero più dovermi mettere in condizione di dover giudicare qualcuno e non desidero più essere giudicato.

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