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Incinerator


Mi incuriosisce la cosa, mi agito, divento insofferente e devo capire.Si parla tanto dell' emergenza rifiuti a Napoli. Poveri cittadini sommersi dall' immondizia (da loro prodottra, ma son dettagli). Poi saltano fuori i retroscena: a Brescia hanno costruito un termovalorizzatore...che è? Da dove salta fuori?Mi informo su wikipedia e trovo L'incenerimento è un processo di combustione ad alta temperatura che dà come prodotti finali un effluente gassoso e ceneri. Viene principalmente utilizzato per lo smaltimento dei rifiuti all'interno di impianti detti inceneritori.Negli impianti più moderni, il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi utilizzato per la produzione di energia elettrica o come vettore di calore (ad esempio per il teleriscaldamento). Questi impianti con tecnologie per il recupero vengono indicati col nome di inceneritori con recupero energetico, o più comunemente termovalorizzatori.Il termine termovalorizzatore, seppur di uso comune, è talvolta criticato in quanto sarebbe fuorviante. Infatti, secondo le più moderne teorie sulla corretta gestione dei rifiuti gli unici modi per "valorizzare" un rifiuto dovrebbero essere il riuso ed il riciclo, mentre l'incenerimento (anche se con recupero energetico) costituirebbe semplice smaltimento e sarebbe dunque da preferirsi alla sola discarica controllata. Si fa notare che il termine non viene inoltre mai utilizzato nelle normative europea e italiana di riferimento, nelle quali si parla solo di "inceneritori".Parrebbe una cosa furba, mi sorge il dubbio: sarà già stato realizzato effettivamente o no? Continuo a ravanare in rete alla ricerca di info e trovo un articoletto:Le recenti proteste dei cittadini contro la costruzione di un termovalorizzatore vicino ai centri abitati ci riportano ad un tema particolarmente importante per il sistema della gestione dei rifiuti in Italia: la termovalorizzazione. Di cosa si tratta esattamente? Perché nessuna comunità di cittadini vuole ospitare sul proprio territorio un termovalorizzatore?Un termovalorizzatore è di fatto un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore, riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica. Si distingue quindi dai vecchi inceneritori che si limitavano alla sola termodistruzione dei rifiuti senza produrre energia. L'impiego dei termovalorizzatori sembra essere una via di uscita dal problema delle discariche ormai stracolme.Pur essendo molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori, i termovalorizzatori non eliminano in ogni caso l'emissione di diossine nei fumi di scarico dispersi nell'atmosfera circostante. Un fatto su cui concordano ormai tutti, costruttori, medici e tecnici. Basti pensare che non esiste una soglia minima di sicurezza per le diossine e possono essere nocive per l'uomo a qualsiasi livello di assimilazione (US Environment Protection Agency 1994). Motivo che già di per sé è sufficiente per comprendere lo stato d'animo dei cittadini e le mobilitazioni sociali in questo senso.Secondo la legge Ronchi bisognerebbe quanto più possibile recuperare materiali ma allo stato attuale si premiano i processi che impediscono il recupero dei suddetti materiali. La termovalorizzazione per assolvere al suo compito in maniera ottimale dovrebbe non precedere bensì seguire un processo accurato di raccolta differenziata che preveda ci si informi dalle industrie sulle caratteristiche che deve avere la materia recuperata per poter essere utilizzata come materia prima nei cicli produttivi (separando accuratamente il vetro dalla plastica, dalla carta, dall'alluminio, etc). Anche la materia destinata ai termovalorizzatori (le cosiddette ecoballe) dovrebbe avere precipue caratteristiche tali da scongiurare quanto più possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell'ambiente, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza e accortezza.E' necessario inoltre sempre procedere ad un attento esame dell'impatto sull'ambiente specifico a cui il termovalorizzatore è destinato e sulla salute dei cittadini, come dovrebbe avvenire per qualsiasi scelta di ordine pubblico. L'ubicazione degli impianti non è un problema di secondaria importanza. Prioritarie sono trasparenza e concertazione delle scelte con i cittadini del luogo. Solo in questo modo potrà avviarsi una concreta collaborazione tra cittadini e amministrazioni nella complessa gestione del sistema rifiuti. Non son così convinto, parrebbe una tecnologia ancora in fase sperimentale e non così sicuramente funzionante. Procedo con una ricerca sull'argomento finchè non mi riterrò soddisfatto.Trovo un blog abbastanza disfattista (dirittodicoscienza.blogsome.com/2006/08/09/il-termovalorizzatore-non-esiste/), ma scarsamente informato: afferma cheLa definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiutimentre il termovalorizzatore  produce energia termica bruciando i rifiuti ed energia elettrica tramite un processo che andremo ad illustrare in seguito.Altro blog ( ilprofessorechos.blogosfere.it/2006/10/termovalorizzatore-e-pirolisi-1.html ) lievemente più informato, ma sempre poco aggiornato. Sembrerebbe impossibile reperire informazioni attuali su questi impianti.Salta fuori qiualcosina di decente sul sito www.termovalorizzatore.it/thermo/perche/europa.htm :-http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=1103&menuindex=1 : "Termovalorizzatori: impianti sicuri o impianti inutili? Sicurezza ambientale e gestione partecipata" atti del convegno tenutosi a Firenze il 03/03/2006-ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia-Romagna “I controlli di Arpa agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia Romagna, stato attuale e prospettive” workshop del 31/05/2005 -http://www.incineration.org/svdu/liste_usine/index.cfm Schede di 124 impianti fra termovalorizzatori ed inceneritori funzionanti in Francia -Testo della direttiva europea 2000/76 sull'incenerimento dei rifiutidal sito EU (testo definitivo in inglese) A questo punto ho raccolto sufficienti informazioni per cui mi son fatto una vaga idea, passo quindi a dare il coup de grace e mi leggo l'articolo su La stampa di oggi a pagina 5.Nelle prime righe qualche cifra: 800mila tonnellate di rifiuti bruciati, 150mila tonnellate di petrolio risparmiate, 50mila appartamenti riscaldati dal termovalorizzatore, 190mila famiglie ricevono corrente dall' impianto.Già mi pare un buon inizio. Si va avanti con il premio conferito l'anno scorso dalla Columbia University all'impianto bresciano come il migliore al mondo (meglio di Malmo, AMsterdam, Vienna, Rochester). Altisonante, ma ancora da verificare.Il manager responsabile della gestione di questo impianto afferma che per costruirlo servono un anno di progettazione, due anni di lavori e 300 milioni di euro ammortizzabili in due anni.A Napoli sono invasi da 25mila tonnellate di immondizia e ogni giorno qualche genio appicca incendi tra i cumuli di immondizia, forse non sapendo che bruciando una tonnellata di rifiuti urbani indifferenziati si produce una media di 400 microgrammi di diossina, ma può arrivare a picchi che superano i 1.000 micro/grammi per tonnellata, estrememente tossica e inquinante.Senza contare il fatto che più voci denunciano una spesa di circa due miliardi di euro (ci potevano fare 7 termovalorizzatori, ma è un dettaglio).Qualche informazione in più viene riportata da forum.studenti.it/generale/639860-emergenza-rifiuti-diossina.html dove si fa presente una serie di dati quantomeno allarmanti, tipo impianti di produzione delle ecoballe NON a norma, con produzione di ecoballe difettose, geni all' opera che iniettano calce e cemento nelle ecoballe per asciugarle. Il redattore di questo sito nota giustamente che queste ecoballe troppo umide potrebbero essere bruciate in un termovalorizzatore se non fosse che son di proprietà della FIBE.La FIBE è la società che ha vinto l'appalto per la gestione degli impianti produttori di ecoballe alla quale i magistrati hanno bloccato quest'estate beni per 750 milioni di euro, oltre all'interdizione per un anno dai rapporti con la pubblica amministrazione, per una serie di inadempienze. Risultante: queste ecoballe non saranno mai trattate come dovrebbero poichè son state date dalla FIBE alle banche in pegno per il blocco amministrativo.Aggiungiamo che questi termovalorizzatori riducono l' emissione di diossina ( La Germania ne ha 66 e la quota di diossina è stata ridotta del 99%. Stessa riduzione per Danimarca e Svezia), aggiungiamo che Pansa ha escluso 35 siti alternativi per la realizzazione di nuovi impianti.In giro per la rete (www.globalproject.info/art-12249.html) si trova anche un comunicato stampaCOMUNICATO STAMPA Questa mattina alle ore 11.00 una cinquantina di attivisti dei comitati napoletani in difesa della salute e dell’ambiente ha occupato la sede del commissariamento regionale ai rifiuti che si trova da poco tempo in via Medina a Napoli. I comitati napoletani fanno parte della rete regionale in difesa della salute e dell’ambiente e della rete nazionale rifiuti zero che promuovono la manifestazione nazionale del 19 maggio a Napoli per la difesa dell’Ambiente. LE RAGIONI DELL’INIZIATIVA: E’ stata un’iniziativa di solidarietà con le comunità di Serre, Terzigno, Acerra, rifiutando la contrapposizione strumentale tra gli interessi della città e della periferia e soprattutto chiedendo la fine del commissariamento per il ritorno alla democrazia su questa delicatissima questione. Vogliamo finalmente l’avvio della raccolta differenziata e del riciclaggio, vogliamo smettere di essere la terra coi tassi tumorali più alti d’Europa! I responsabili di questo disastro, da Rastrelli, a Bassolino, a Bertolaso hanno maturato enormi responsabilità politiche verso le nostre comunità. Un’emergenza che dura oltre 13 anni non è “un’emergenza”, ma una strategia. Con una logica simile a quella del dopo-terremoto, lasciano che le strade si riempiano di “monnezza” per farci ingoiare qualsiasi decisione! Come la costruzione di Mega-discariche nelle oasi e nei parchi naturali, magari vicino a fiumi, come il Sele, da cui dipende l’agricoltura della regione. Così sono stati bruciati oltre 1,5 miliardi di euro dalle casse pubbliche, garantendo i profitti della FIBE e lasciando tranquillamente operare le eco-mafie che fanno della nostra regione lo sversatoio dei rifiuti tossici d’Europa. La stessa scelta delle cave per le discariche parla chiaro: sono geologicamente le più inadatte, ma sono o sono state tutte in mano alla camorra...Vengono sistematicamente boicottate invece la raccolta differenziata e il riciclaggio, che sono le uniche vie d’uscita vere, perchè la logica autolesionista dell’incenerimento e delle megadiscariche garantisce il “business-rifiutiLA DINAMICA DELLA GIORNATA: Circa cinquanta attivisti sono saliti negli uffici mentre un’altra decina si fermava in basso con megafoni e altri striscioni per rendere visibili i motivi della protesta. Del resto è stata anche un’azione di pubblica utilità, per rendere visibile, grazie agli striscioni colorati e alle bandiere, un ufficio pubblico che da quando si è trasferito in via Medina non presenta nessun elemento di riconoscimento, forse perchè si vergogna di presentarsi alla città...L’iniziativa è stata assolutamente pacifica e simbolica ed ha avuto un unico momento di tensione quando all’ingresso due uomini della security hanno spintonato un manifestante in un vetro. Ma tutto si è subito tranquillizzato e si è fermato lì. Per il resto l’occupazione è durata altre due ore con lunghi confronti e anche diversi attestati di solidarietà dai dipendenti e con l’esposizione di striscioni dai balconi. Per tutta la durata dell’iniziativa le porte degli uffici erano aperte, mentre manifestanti, impiegati e, dopo un po’, la polizia entravano e uscivano per tutto il tempo. L’iniziativa si è conclusa con un impegno d’incontro fatto pervenire da Bertolaso ai Comitati entro il giorno della manifestazione.Leggiamo proprio in questi minuti delle agenzie incredibili che parlano di scontri che non ci sono assolutamente stati. Immaginiamo che il commissariato intenda deviare l’attenzione rispetto ai motivi dell’iniziativa e cavalcare ancora una volta la criminalizzazione della protesta.Smentiamo categoricamente queste notizie e denunceremo per diffamazione chi le ha comunicate alla stampa, chiamando eventualmente a testimoniare gli impiegati stessi del commissariato e i diversi giornalisti e cameramen che sono saliti durante l’iniziativa. Saranno a breve disponibili anche i nostri materiali di documentazione video della giornata.A questo punto c'è da dire che lo stesso ingegnere responsabile dell' impianto di Brescai, Tomasoni, ammette l'inutilità di un termovalorizzatore "fino a quando in Campania non si porranno obiettivi chiari". L'impianto è a dimensioni provinciali e non regionali quindi non sarebbe in grado di gestire tutti i rifiuti prodotti.Ovviamente i politici rispondono con una partita a pingo pong in cui il sindaco Corsini afferma "I piani di soccorso in tema di smaltimento dei rifiuti sono di competenza regionale. Se vuole, si prenda la responsabilità Formigoni...".Se vogliamo qualche ulteriore conferma, l'articolo si chiude con altri dati:la raccolta differenziata è passata dal 16% di dieci anni fa al 44% oggi-528 milioni di chilowattora di energia elettrica prodotta-505 milioni di energia termica prodotta-550 chilometri di teleriscaldamento a coprire il 70% del territorio con il conseguente spegnimento di 16mila caldaie-emissioni di diossina 10 volte sotto la soglia stabilita dal ministero della sanità-470mila tonnellate di anidride carbonica NON emessa (corrispondenti a 15mila ettari di foresta)MA SOPRATTUTTO440 TERMOUTILIZZATORI IN EUROPA50 DI QUESTI IN ITALIA30 SITUATI AL NORDA NAPOLI NEMMENO UNOTHINK ABOUT IT