XXI secolo?

The China Study: qualche riflessione...


E' uno dei più ampi e prolungati studi sull'alimentazione umana degli ultimi decenni. Ha una sua particolarità: è generale ossia molti studi, quasi, direttamente e indirettamente, tutti finanziati dalle case che producono cibo, riguardano questo o quell'aspetto del cibo the china study no ....... è generale. E' un ampio excursus sull'intera gamma dei prodotti e sulle loro relazioni che il genere umano consuma: non solo annota le dirette conseguenze ma anche quelle indirette.
E' diviso 4 parti: la prima è lo studio vero e proprio. Le altre riguardano le .. conseguenze: la seconda parla delle malattie del benessere; la terza è la guida alla buona alimentazione; la quarta è la più significativa, o per meglio dire, è TUTTO UN PROGRAMMA perchè s'intitola... "perchè non ne avete mai sentito parlare" (........).Ne voglio parlare per due motivi:chi l'ha scritto non è (faccio prima così): complottista, comunista, integralista, radical-chic, ecc. è un ricercatore perfettamente integrato nel "sistema" americano quindi fa parte di quel sistema che poi si troverà a studiare e criticare, ma sempre dall'interno, e si vede ....lo studio parte da un premessa: a fronte della malnutrizione di grandi zone del pianeta bisognava valutare il modo di combattere il problema.... anche apportando l'alta qualità occidentale in termini di apporto proteico e calorico; il bello e che il nostro dr. campbell, già dopo qualche anno, giunge alla determinazione opposta: semmai siamo noi occidentali ad avere parametri, diciamo, fuori scala e siamo malnutriti (nel senso laterale ossia nutriti male) rispetto ai popoli che volevamo salvare; i quali popoli avrebbero si avuto bisogno di essere aiutati ma a coltivare le loro alimentazioni e a migliorarle e non certo assimilandoli alla nostra (niente aiuti diretti ad aprire ai mercati ma aiuti e basta per far maturare il loro mercato) .... insomma loro son poveri ma i malati siamo noi.Essendo un saggio ampio ne parlerò a spezzoni (una domenica per parte del saggio), ossia per sezioni.Questa è la prima parte.Critiche ne ha avute, e ne ha tantissime, ma io sono come tommaso, quello biblico, e quindi son portato a mettere la mano nel costato, anzi l'intero braccio..... lascio a voi documentarvi in merito e scoprirete che è uno di quei testi contro cui la pubblicistica vi si è scagliata contro per anni: salvo poi scoprire, naturalmente, che l'80% è "di parte".. ossia non è critica imparziale e non preconcetta ma proprio di parte: finanziata dalle aziende sia direttamente che indirettamente..... perchè rovinarsi una carriera per un libro?Lo studio dura 40 anni (dei quali 20 di laboratorio .. tutti finanziati da agenzie pubbliche e private non tutte di beneficenza come ben potrete immaginare) ed è tutto di ricerca, anche sul campo, biomedica...... un intera vita. L'idea di base è quella di ridefinire il concetto di buona alimentazione con l'obiettivo di allungarci la vita e vivere meglio, se possibile.Per arrivare a scoprire, per esempio che:un cambio di alimentazione può permettere ai pazienti diabetici di sospendere l'assuzione di farmaci.una cardiopatia può esser fatta regredire ... con una dieta non basata su grassi, oli, proteine animali.il cancro al seno è in relazione con i livelli ormonali femminili nel sangue, a loro volta determinati dal cibo che mangiamo e che abbassando i primi, gli ormoni, con una dieta prevalentemente a base vegetale ne abbassa il livello e riduce le possibilità che la patologia si presenti.... nello studio si parla di percentuali prossime allo "zero virgola" se iniziata presto.la caseina, soprattutto quella raffinata, è uno dei fattori che aumentano la possibilità di cancro alla prostata; se messa insieme alla carne poi... ci si avvicina, dice, alla certezza.gli antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura sono collegati a migliori prestazioni intellettuali nella vecchiaia.è possibile prevenire i calcoli renali con una dieta sana.il diabete di tipo 1, presenti nei bambini soprattutto, presenta evidenti correlazioni con la alimentazione infantile occidentale.Ma allora come mai nessuna industria la fa propria e produce queste sostanze? Semplice, e concordo con le conclusioni dell'autore (che non sono diverse da quelle cui arriva J. Rifkin in Ecocidio): ci sono enormi interessi economici (1.produrre carne costa meno che sfamare con i cereali quasi 4 mld di persone; 2. la ricerca medica sforna medicinali in misura enorme ogni anno che comporta in termini di brevetti, finanziamenti pubblici, da assicurazioni, ecc. profitti miliardari per i CdA delle multinazionali; 3. laddove non c'è interesse, per esempio lemalattie rare, economiche non si fa ricerca... con buonapace dei pazienti che le contraggono e per il semplice motivo che tutti i soldi corrono laddove ci sono interessi soprattutto commerciali; ma pure tabù socio-culturali: eravamo cacciatori-raccoglitori quindi oltre 70 mila anni fa prendevamo quello che trovavamo per strada - a proposito: quando i nostri antenati cominciarono a uscre fuori dalla culla africana .. una mutazione genetica di una donna incinta è quella che ci ha consentito di diversificarci e di cambiare colore a occhi e pelle, assumere cibi diversi e adeguarci all'ambiente circostante, ecc. questo vale per i razzisti perchè no ci fosse stata quella mutazione...saremmo tutti "colored" - senza perdere la caratteristiche di base) e solo quando cominciammo a diventare stanziali cominciammo pratiche agricolturali combinate con il consumo di animali: il punto quindi non sono in sè le carni ma il loro trattamento e, sembra, che l'autore giunga alle stesse conclusioni. I giapponesi (ma pure i cinesi) delle zone rurali hanno percentuali di malattie del benessere bassissime (cancro, diabete, ecc.) quasi infime rispetto ai loro simili che vivono negli usa..... quindi il punto è: ambientale? Dietetico? Si, semplicemente si: cambiando abitudini alimentari costoro sviluppano le stesse malattie degli occidentali nelle stesse percentuali e con le stesse modalità. Il problema quindi è nostro non loro. Interessante, per esempio, è la correlazione che l'autore trova fra i cosiddetti foci (una sorta di sostanze scarto della digestione) e la carne e la caseina, perchè? Perchè questi foci sono quelli che, a lungo andare, provocano il cancro nel fegato, però ..... senza gli enzimi con cui entrano a contatto, e vi interagiscono, prodotti dalla carne, dal pesce e dalla caseina essi rimangono inattivi e sono eliminati dal fisico, si eliminati: provate a pensare, per fare un esempio, al triangolo del fuoco (per accendere una fiamma cosa serve? Comburente, combustile, materia) se manca uno dei lati (per esempio l'ossigeno) la fiamma non si accende; bene con questi "marcatori" accade la stessa cosa: senza le proteine animali e/o la caseina, o entrambi, essi dopo qualche mese sono metabolizzati e spariscono..... e ciò accade soprattutto da noi dove carni e formaggi sono "industriali" e dove l'ambiente è inquinato ossia l'aria e l'acqua non sono scevre da inquinanti, interessante vero? Non dimenticate: preso a se NESSUN alimento fa male; messi insieme e raffinati gli alimenti fanno danni che sarebbero minimi se ambiente e sostanze conservanti ecc. non fossero presenti ma soprattutto è la loro interazione che fa i danni maggiori.. lui non dice che "bisogna" mangiare" SOLO verdure, cereali e legumi ma "PREVALENTEMENTE" questi e possibilmente prodotti in maniera "NATURALE": certo sarebbe meglio eliminare le carni rosse e bianche, anche quelle naturali hanno enzimi che alla lunga fanno danni, ma una dieta prevalentemente vegeriana, non vegana che è il suo estremo, allunga la vita di un bel pò e evita molti problemi!Non sono un medico e non mi metto certo a fare il copia e incolla dal libro ma la ricerca in sè da molti spunti di riflessione proprio perchè non è, solo, una ricerca di laboratorio ma è fatta sul campo e ha interessato tantissimi paesi. come diceva prima, che sono stati rapportati allo stile di vita occidentale, soprattutto americano; ha interessato paesi asiatici del vicino ed estremo oriente (circa un mld di persone cina compresa): un interessante raffronto direi... per il semplice motivo che le conclusioni dicono che laddove le popolazioni rurali mantengono intatto il proprio stile di vita alimentare molte delle malattie che noi conosciamo sono quasi sconosciute; laddove invece ARRIVA LA CIVILTA'....... bè me la cavo con un "houston abbiamo un problema"? Si, è proprio così: quindi? A loro basta mantenere il loro stile di vita e possono essere aiutati a essere "civili" solo continuando nelle loro abitudini? Si... ma poi le nostre aziende che fanno, fallliscono? Si perche è questo è il problema: dobbiamo portare il nostro cibo, prodotto industrialmente e non, lì per fare profitti e di conseguenza per mantenere la nostra economia e il nostro stile di vita.. animale, più o meno, per essere i primi ma loro non ne hanno bisogno.p.s.le mie valutazioni le ho fatte ma lascio a voi trarne le vostre.......ho chiesto al mio medico di famiglia esponendogli le mie domande e i miei dubbi e mi sono sentito dare una risposta che, non ci crederete, non mi ha sorpreso: la stesse parole che sono scritte nel saggio, scritto negli usa qualche anno fa, a proposito del perchè "non ne sentiamo parlare"..... parola per parola: ciò mi mi fa pensare. Fate anche voi la stessa prova e spero farà pensare anche voi.