XXI secolo?

una storia che si ripete....


ai giudizi assai poco lusinghieri che si facevano all'estero, anche dal prudente ed autorevole « Economist ›› nel giudizio degli stranieri l'Italia appare come una mendica che batte a tutte le porte, come una fallita che può da un'ora all'altra trascinare nella sua rovina chiunque sia stato cosí incauto da accettarne gli impegni, il grande economista pronuncia un vero e proprio atto di accusa contro la nuova Italia che ha rivelato una esasperante mancanza di iniziativa in materia economica. « Se non sapessimo, - scrive - che 22 milioni da parecchi anni si sono insieme raccolti a vita e governo comune, ben poco nell'ordine economico vi sarebbe per rivelare all'osservatore che qui questo grande impero siasi costituito, che una grande agglomerazione di uomini inciviliti siasi formata per atto di loro volontà. Quel poco di movimento che ad intervalli ed a balzi manifesta l'industria non è che il fatto artificiale ed effimero di un governo, il cui unico intento industriale non può essere che quello di vestire soldati e fondere cannoni. La nazione resta immobile nella nicchia del suo passato, la scintilla del progresso non l'ha toccata; coltiva come già coltivava; esercita i suoi antichi mestieri, non sente il bisogno di grandi imprese e non trova la via di eseguirle; lo spirito di associazione non la vivifica; appena sensibile ancora alla nozione del bello, non è punto invogliata del buono e dell'utile; una generazione svagata ed inetta succede a quella che era serva e indolente. Il mondo d'intorno procede a passi concitati; le invenzioni, i metodi nuovi, i bisogni della vita sociale sorgono ogni giorno a rigenerare tutti i rami d'industria, ma l'Italia vede ed ammira come piú non si può, non fa, non invidia. L'Italia non prova manco il bisogno della emancipazione economica. La persona del suo governo le è sempre ai fianchi per regolarne le azioni, per guidarne le imprese, per dispensarne le idee, per concedere il credito. L'Italia accetta la tutela e si tace.«Perché mai tanto fuoco nell'animo, tanta luce nell'intelletto, e poi tanto languore d'industria? La ragione di tutto questo è l'incertezza, la mancanza di speranza nell'avvenire››.«Ed è pur d'uopo che manchi, se lo Stato medesimo non ne ha; costretto a riproporre ogni anno il problema della sua esistenza, alimentarsi d'imprestiti, lasciarsi divorare dalle grandi usure››bene!Quizzino per il week endCHI HA DETTO QUANTO SOPRA E SOPRATTUTTO QUANDO?BUON WEEK END