Fonte: F.Q. del 1 giugno 2015Oltre 2 milioni di voti in meno per il Partito democratico, 893mila consensi persi per il MoVimento 5 Stelle e 840mila lasciati per strada da Forza Italia. Sul fronte opposto la Lega, che ha riscosso 256mila preferenze in più. Sono i risultati del confronto fatto dall’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna tra i risultati elettorali dei maggiori partiti nelle sette regioni chiamate alle urne e quelli ottenuti alle elezioni Europee del 2014. L’analisi, che si concentra sul numero assoluto di voti, evidenzia un’emorragia per tutte le maggiori formazioni. Una tendenza attribuibile anche al calo generale del livello di partecipazione, che in nessuna regione ha raggiunto il 60%, soglia superata nel 2010 da tutte e sette. Il Carroccio fa eccezione e registra un progresso del 50%, a fronte di un crollo speculare (-50,2%) del partito guidato da Matteo Renzi. Il Pd perde più di 1 milione di voti (-33,8%) anche se il confronto è con il risultato delle politiche del 2013, quando il segretario era Pier Luigi Bersani. Al contrario il partito di Matteo Salvini ha messo a segno un +109% rispetto a due anni fa, quando il leader era Roberto Maroni. Quanto all’M5S, il movimento di Beppe Grillo ha visto i consensi calare del 60% rispetto all’exploit del 2013, una differenza che vale 1,9 milioni di voti.
Regionali, Istituto Cattaneo: “Pd ha perso 2,1 milioni di voti rispetto a Europee”
Fonte: F.Q. del 1 giugno 2015Oltre 2 milioni di voti in meno per il Partito democratico, 893mila consensi persi per il MoVimento 5 Stelle e 840mila lasciati per strada da Forza Italia. Sul fronte opposto la Lega, che ha riscosso 256mila preferenze in più. Sono i risultati del confronto fatto dall’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna tra i risultati elettorali dei maggiori partiti nelle sette regioni chiamate alle urne e quelli ottenuti alle elezioni Europee del 2014. L’analisi, che si concentra sul numero assoluto di voti, evidenzia un’emorragia per tutte le maggiori formazioni. Una tendenza attribuibile anche al calo generale del livello di partecipazione, che in nessuna regione ha raggiunto il 60%, soglia superata nel 2010 da tutte e sette. Il Carroccio fa eccezione e registra un progresso del 50%, a fronte di un crollo speculare (-50,2%) del partito guidato da Matteo Renzi. Il Pd perde più di 1 milione di voti (-33,8%) anche se il confronto è con il risultato delle politiche del 2013, quando il segretario era Pier Luigi Bersani. Al contrario il partito di Matteo Salvini ha messo a segno un +109% rispetto a due anni fa, quando il leader era Roberto Maroni. Quanto all’M5S, il movimento di Beppe Grillo ha visto i consensi calare del 60% rispetto all’exploit del 2013, una differenza che vale 1,9 milioni di voti.