di Loretta Napoleoni | 3 aprile 2016dal Fatto QuotidianoMeno di un decennio fa, l’economia mondiale sprofondò nella grande recessione, la più seria contrazione economica dalla Grande Depressione degli anni Venti e Trenta. Dal 2008 la ripresa è stata lunga e soprattutto lenta e poco efficace. Sebbene sulla carta questa ripresa ci sia, ad esempio l’indice azionario Standard & Poor’s è salito di oltre il 92% negli ultimi cinque anni, i risultati nell’economia reale sono scarsissimi. Nel primo trimestre del 2016 l’indice Standard & Poor’s ha iniziato nuovamente a scendere e, rispetto alla fine del 2015, si è contratto di quasi il 9% anche se poi nell’ultima settimana è risalito. Siamo di fronte ad una nuova recessione? E’ quello che molti pensano anche alla luce della contrazione dell’economia cinese. In realta’ non siamo mai usciti da quella del 2008. Gran parte della crescita si e’ registrata in Borsa ed e’ stata prodotta da una politica monetaria super-espansiva che ha portato i tassi d’interesse a zero o sotto zero. A questo bisogna aggiungere i frequenti salvataggi governativi delle banche e le enormi iniezioni di capitali prodotte dal quantitative easing. Tutto cio’ ha creato distorsioni sul mercato che stanno alterando il funzionamento di uno dei pilastri del capitalismo: il sistema del credito, le banche.
Banche, se nei prossimi vent’anni il 90% di loro scomparirà, chi le sostituirà?
di Loretta Napoleoni | 3 aprile 2016dal Fatto QuotidianoMeno di un decennio fa, l’economia mondiale sprofondò nella grande recessione, la più seria contrazione economica dalla Grande Depressione degli anni Venti e Trenta. Dal 2008 la ripresa è stata lunga e soprattutto lenta e poco efficace. Sebbene sulla carta questa ripresa ci sia, ad esempio l’indice azionario Standard & Poor’s è salito di oltre il 92% negli ultimi cinque anni, i risultati nell’economia reale sono scarsissimi. Nel primo trimestre del 2016 l’indice Standard & Poor’s ha iniziato nuovamente a scendere e, rispetto alla fine del 2015, si è contratto di quasi il 9% anche se poi nell’ultima settimana è risalito. Siamo di fronte ad una nuova recessione? E’ quello che molti pensano anche alla luce della contrazione dell’economia cinese. In realta’ non siamo mai usciti da quella del 2008. Gran parte della crescita si e’ registrata in Borsa ed e’ stata prodotta da una politica monetaria super-espansiva che ha portato i tassi d’interesse a zero o sotto zero. A questo bisogna aggiungere i frequenti salvataggi governativi delle banche e le enormi iniezioni di capitali prodotte dal quantitative easing. Tutto cio’ ha creato distorsioni sul mercato che stanno alterando il funzionamento di uno dei pilastri del capitalismo: il sistema del credito, le banche.