di Ivo Mej | 27 marzo 2017 Il Fatto QuotidianoNel vostro piccolo, provate a dare del maiale a qualcuno: non potrete certo aspettarvi sorrisi di ringraziamento. Eppure, a livello macroscopico, c’è qualcuno che ha dato del maiale a milioni e milioni di cittadini europei senza subire alcuna conseguenza.Quel qualcuno è l’Unione Europea. Dal 13 dicembre 2007, con la firma del Trattato di Lisbona, i paesi con le economie più fragili vengono raggruppati nel famigerato acronimo Piigs. Sono infatti Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. Pare che sia stato l’Economist a pubblicare il nomignolo per primo, ma che fosse già da tempo malignamente in uso tra gli euroburocrati di Bruxelles.Un documentario italiano oggi racconta la storia e i retroscena di una scelta e di una Unione che non ha più nulla dello spirito che portò alla sua nascita nel 1960.I tre giovani autori di Piigs, ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity hanno imparato la lezione della grande tradizione di inchiesta anglosassone e un po’ scimmiottano anche Michael Moore, ma il risultato è a tratti persino superiore ai prodotti del pingue regista americano. Molte voci autorevoli come Noam Chomsky (filosofo e linguista di fama mondiale), Paul De Grauwe (London School of Economics), Stephanie Kelton (consulente economico di Bernie Sanders) o Yanis Varoufakis (ex ministro delle Finanze greco) spiegano pacatamente perché l’attuale Unione sia un treno ad alta velocità verso la rovina completa dell’Europa o, meglio, della sua classe media e lavoratrice: l’austerity è la ricetta venefica che affosserà sempre di più l’economia.Chomsky è probabilmente quello che fa più impressione, non solo per il timbro profondo che ricorda quello subsonico di Henry Kissinger, ma soprattutto perché dice cose di disarmante semplicità: “Avrebbero potuto chiamare questo gruppo di paesi più deboli Spiig o Gipsi ma qualcuno ha scientemente deciso di chiamarli Piigs perché fosse evidente il disprezzo che l’Europa del Nord nutre per i paesi mediterranei”. Più chiaro di così… ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::il resto al link sul Fatto Quotidiano
‘Piigs’, ovvero noi porci d’Europa imbottiti di austerity
di Ivo Mej | 27 marzo 2017 Il Fatto QuotidianoNel vostro piccolo, provate a dare del maiale a qualcuno: non potrete certo aspettarvi sorrisi di ringraziamento. Eppure, a livello macroscopico, c’è qualcuno che ha dato del maiale a milioni e milioni di cittadini europei senza subire alcuna conseguenza.Quel qualcuno è l’Unione Europea. Dal 13 dicembre 2007, con la firma del Trattato di Lisbona, i paesi con le economie più fragili vengono raggruppati nel famigerato acronimo Piigs. Sono infatti Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. Pare che sia stato l’Economist a pubblicare il nomignolo per primo, ma che fosse già da tempo malignamente in uso tra gli euroburocrati di Bruxelles.Un documentario italiano oggi racconta la storia e i retroscena di una scelta e di una Unione che non ha più nulla dello spirito che portò alla sua nascita nel 1960.I tre giovani autori di Piigs, ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity hanno imparato la lezione della grande tradizione di inchiesta anglosassone e un po’ scimmiottano anche Michael Moore, ma il risultato è a tratti persino superiore ai prodotti del pingue regista americano. Molte voci autorevoli come Noam Chomsky (filosofo e linguista di fama mondiale), Paul De Grauwe (London School of Economics), Stephanie Kelton (consulente economico di Bernie Sanders) o Yanis Varoufakis (ex ministro delle Finanze greco) spiegano pacatamente perché l’attuale Unione sia un treno ad alta velocità verso la rovina completa dell’Europa o, meglio, della sua classe media e lavoratrice: l’austerity è la ricetta venefica che affosserà sempre di più l’economia.Chomsky è probabilmente quello che fa più impressione, non solo per il timbro profondo che ricorda quello subsonico di Henry Kissinger, ma soprattutto perché dice cose di disarmante semplicità: “Avrebbero potuto chiamare questo gruppo di paesi più deboli Spiig o Gipsi ma qualcuno ha scientemente deciso di chiamarli Piigs perché fosse evidente il disprezzo che l’Europa del Nord nutre per i paesi mediterranei”. Più chiaro di così… ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::il resto al link sul Fatto Quotidiano