XXI secolo?

Guerra


E' di oggi la notizia che nella II° parte del rapporto del Congresso americano sull'Iraq Saddam non (e dico non) aveva rapporti con Al Qaeda di alcun genere anzi temeva di dessere "disarcionato" dal potere dall'azione di questa organizzazione: in una parola gli era nemico, inoltre un'analista, R. Haas del Council for Foreign Relations (che fra le altre attività ha prestato servizio nell'Amministrazione di Bush padre e, poi, nella prima Amministrazione di Bush figlio, da C. Powell a dirigere la strategia politica del Dipartimento di Stato, ha definito l'invasione dell'Iraq "un'errore storico". Ora come affermano tutti questo rapporto è al centro di un durissimo scontro fra democratici e repubblicani americani giacchè è un ulteriore prova dell'avventurismo dell'Amministrazione americana che ha mentito: 1. sull'arsenale chimico e biologico (sapevano benissimo la consistenza in quanto erano loro, come dicevano all'epoca i giornalisti americani, ad avere il ticket di cosa e quanto venduto);2. sui legami fra Saddam e i fondamentalisti: il primo non si fidava.Saddam tornò utile agli occidentali, in generale, quando si trattò di guerreggiare contro gli iraniani; tornò utile quando faceva da baluardo all'espansione del fondamentalismo (la società irachena era una delle più "laiche" del mondo arabo), è stato sacrificato in nome di cosa? Era un sanguinario, ha fatto strage di civili (però per quanto riguarda gli sciiti fu chiesto il permesso, dopo la I° guerra del Golfo, agli alleati di poter "intervenire" per sedare la rivolta - fomentata in un primo tempo proprio dagli alleati in funzione antirachena e poi abbandonati a loro stessi e alla mercè del dittatore - nel sud dell'Iraq: come da cronache risultante), deve essere giudicato ma dovrebbe essere messo sotto accusa anche chi (e qui la lista è molto lunga.....) lo ha finanziato, armato, appoggiato da quando è andato al potere fino all'invasione del Kuwait. Mi chiedo come faranno ora i realisti più realisti (anche nostrani) del Re a continuare a dire che era necessario abbattere il Dittatore? che i suoi legami con i terroristi erano tali da essere un pericolo imminente per l'Occidente? che nella guerra al terrorismo l'invasione dell'Iraq era una tappa necessaria?A me minuscolo granello di polvere nell'immenso mare della rete pare invece che costoro hanno bisogno del nemico (di un qualunque nemico) per spaventarci e farci "bere" le loro balle e pur di ragiungere questo scopo sono anche disposti ad inventarlo sacrificando un'utile idiota che li aveva serviti per tanto tempo: è vero il sistema, questo sistema che in Occidente ci governa è proprio alla disperazione.Altro che democrazia, burqa, terrore e quant'altro qui il problema è sotto il paravento della libertà si è dato vita ad un nuovo colonialismo economico-politico feroce e disposto a tutto pur di contuare a fare affari e profitti: solo che stavolta dall'altra parte c'è gente altrettando feroce e determinata (pensate in alcuni casi con i soldi nostri gli abbiamo dato anche i mezzi per poterci distruggere) che torna utile - strano, vero? - allo scopo di creare ai nostri occhi il mostro da abbattere e combattere.Noi, cittadini occidentali, con poche certezze e ancor meno idee, siamo in mezzo (credo come vero obiettivo) a tutto questo bailamme: un vero e proprio oggetto di disinformazione.In afganistan, anche li come liberatori (dopo aver finanziato i mjiaheddin - ricordate erano chiamati combattenti della libertà, ci fecero anche un film con Rambo - contro i russi poi i talebani contro i mujiaheddin, poi gli ex nemici contro i talebani - a cui fu fatto fare anche un giro turistico a washington - e così via: che confusione, se non fosse una tragedia ci sarebbe da ridere sulla chiarezza delle idee dei nostri capi) dopo tutto il battage pubblicitario sulla democrazia (burqa e altro) ora vien fuori che la nato ha bisogno di altri uomini perchè in pratica un pò alla volta ci stanno prendendo a pedate...... se non fosse per il petrolio e il gas dell'Asia centrale ce ne saremmo già andati.Missione in Libano: qui siamo pacificatori, lo speriamo tutti. A parte il problema palestinese che da solo è un vero problema che richiederebbe, se ce ne fosse la volontà politica, una iniziativa realmente incisiva per poterlo risolvere visto l'intreccio (un vero nodo gordiano direi) di interessi che c'è lì, in libano abbiamo un compito che sulla carta è non da poco: separare due mondi in conflitto.Saremo capaci di mantenere la barra della pace o ci lasceremo coinvolgere da una delle parti?