XXI secolo?

l'ultima corveè


E' di questi giorni la discussione, per usare un eufemismo, sulla ennesima riforma delle pensioni e - ci risiamo - sulla politica dei redditi: in una parola prendi i soldi delle categorie che pagano tutto (visto che hanno le detrazioni alla fonte
) e prometti di far pagare le altre (che sono maggiormente rappresentate nel Parlamento) in nome del sacrificarsi oggi per stare bene domani.Ora BCE, FMI, Confindustria, e molti altri, in un gioco di sponda col Governo (che a parole dovrebbe essere di centrosinistra, per i normali cittadini e comunista - al caviale o meno - per i cittadini che non vi si riconoscono) stanno a dire che č necessario fare le riforme........ quindi la solita musica
.Ma mi chiedo fare le riforme non significa, forse, migliorare le condizioni di vita dei cittadini - in generale - in particolare di quelli meno abbienti (quelli veri, non quelli che lo sono di facciata e dichiarano, magari, meno dei propri dipendenti oppure 100 senza iva 150 con iva)?O, piuttosto,  č la solita via in cui lo schieramento attualmente al Governo, similmente a quello precedente che grazie alla finanza creativa č vero non toglieva "direttamente" soldi di tasca ma aumentando tariffe e altro ne prendeva il doppio, cerca di seguire l'odore dei quattrini andandoli a scovare lė dove č pių facile e meno costoso anzichč altrove.W il il mercato libero all'italiana diranno gli entusiasti (hobbesiani sicuramente homo homini lupus) che vale per alcuni e non per tutti.....