XXI secolo?

Comunicazione e politica


Da decenni ormai i news media sono diventati l'area centrale della comunicazione pubblica (intendendo per essa tutta l'informazione dal gossip alla comunicazione istituzionale, passando per quella politica) nella società postcapitalistica in cui interagiscono tre soggetti: Sistema politico (nella sua forma estesa) news media (tele, radio, giornali ma soprattutto la cosiddetta "digital-info") e cittadini-elettori. In realtà l'interazione avviene soprattutto fra i primi due (ciò avveniva anche agli albori della società industriale con i giornali) mentre i cittadini-elettori ne sono più oggetto e target che attori partecipi e consapevoli. Nella società statunitense in particolare ha assunto una tale preminenza che addirittura modifica il tenore e il contenuto del msg stesso dovendolo adeguare ai ritmi dei news media molto più veloci dei tempi della comunicazione pubblica; ma al contempo anche i news media hanno dovuto accettare l'uso spregiudicato di essi da parte della politica (con una strategia ben precisa) che sfrutta ogni occasione per pervadere di se l'arena informativa - ed anche qui gli usa sembrano essere all'avanguardia con la personlizzazione dell'informazione intorno al capo di stato in modo da offuscare le voci oppositive e critiche di terzi, altre istituzioni comprese - in un crescendo da campagna politica permanente che se ha il lato positivo di fornire info ha quello negativo di saturare il cittadino-elettore provocandone l'allontamento e il disinteresse (forse è voluto anche quest'effetto?)e molti esperti parlano di video-autocrazia che starebbe soppiantando la democrazia come regime, infatti ormai si parla di interdipendenza fra questi due attori; il terzo anche se nominalmente dovrebbe, oltre che farne parte essere attivo, invece, come in passato, è soggetto preminentemente passivo e partecipa al rituale solo in casi predeterminati e circoscritti (elezioni, sondaggi, ecc.) e, quindi, non ha alcun ruolo nemmeno quando intende opporsi alla linea proposta perchè da un lato i news media non gliene danno l'opportunità (provate ad andare a mediaset o in rai per essere ripresi ed ammessi a dire la vostra.....e vedrete dove vi ritrovate, dall'altro i news media si arrogano il diritto di farlo per loro e elevarsi a controllori (più o meno interessati e di parte) del sistema politico ed inoltre creano uno sfogo circoscritto come importanza ma enorme come espressione con alcune aree di informazione individuale (vedi blog, ecc.) ma con nessun peso nè politico nè tantomeno giornalistico. Tutto quanto sopra in Europa ha avuto varia applicazione a seconda delle legislazioni, dei rapporti di forza fra sistemi, della permeabilità dei tre attori, ma in solo paese, a parte gli USA, ha avutola piena espansione e affermazione: l'italia.Con la discesa in campo (per vari motivi sia personali, politici,altro che per salvare l'italia da un ipotetico cattocomunismo cui nessuno sano di mente crede, che oggettivamente finanziari) di berlusconi nel '94 tutti i parametri democratici sono saltati e il nostro paese  è diventato un'enorme arena nella quale il centro sono i news media (controllati, acquistati, pervasi, direttamente o indirettamente)  e gli altri i corollari, chi li controlla detta le regole e dettandole condiziona anche quando al potere non ci si sta. Non si è, come negli usa, alla video-autocrazia, come affermano gli studiosi del settore, ma sia qui che la ci si sta avvicinando a grandi passi.Se c'è qualcuno che si occupa della materia sono pronto ad un confrontoMEDITATE GENTE MEDITATE