XXI secolo?

Orvieto 2006 come Livorno 1921?


La mancanza del Correntone dei DS ad Orvieto può significare una (ennesima) scissione di questo partito e la nascita di un area a sinistra che occupa lo spazio lasciato libero dal neocentrista Partito Democratico?La storia della sinistra italiana è tutta costruita su questi politici che lacerano i tessuti connettivi delle organizzazioni politiche e danno vita a soggetti diversi e spesso in aperta contrapposizione al partito - per così dire - madre le date sono note ed hanno percorso, incrociandola, la storia del nostro paese; questa volta, a mio parere, ci può esere un'occasione particolare perchè, (essendo venute meno le ideologie che hanno contraddistinto, e diviso i cuori, il precedente secolo) davvero si avrà l'occasione unica credo di creare un partito di sinistra slegato dai dogmi e dalle chiese laiche, che guarda alla società in quanto tale senza paraocchi in cui potrebbero convivere le diversissime anime che attualmente si trovano (con il limite della non violenza e della democraticità dello statuto e della organizzazione, a differenza dei partiti "azienda" pre e post berlusconiani) nell'area al limite della cosiddetta unione. Questa forza (credo da studi e ricerche potrebbe contare su una forza elettorale potenziale intorno al 10-15%, ma io penso più, almeno inizialmente, vicina al 10%) potrebbe diventare l'espressione di quella porzione di società attualmente ai margini dell'orizzonte politico (e finora utilizzata come serbatoio di voti di partiti e partitini) che invece a questo punto diventerebbe soggetto politico primario nell'arena politica - evitando di trascinarla negli eccessi di estremismi di maniera e salottieri tipici dell'attuale politica - in cui ognuno porterebbe la propria storia le proprie idee e soprattutto avrebbe la capacità di condizionare pesantemente il quadro politico italiano sempre più sbilanciato in una corsa a destra (ma no si dice al centro
) e alla americanizzazione e spettacolarizzazione del sistema politico italiano, facendovi da contrappeso: e non è cosa da poco, almeno dal mio punto di vista.E' chiaro che rispetto alle attuali forze presenti (ed uso un'eufemismo vista in certi casi lo scarso peso elettorale e politico delle stesse, salvo PRC che invece è ben radicata nella società) essa dovrebbe fungere da calamita e assorbirle o federandosi o annullandole (e quindi i vari, come dire,esponenti dovrebbero ciascuno rinunciare a qualcosa) e soprattutto darsi un programma che vada al di là delle attuali pastoie politiche guardi meno meno alla Maastricht dei ragionieri e della finanza (sostenute dai ceti sociali che vi si riconoscono tanto i profitti se li privatizzano ma i costi se scaricano subito sulla società e sui ceti meno forti) e più all'Europa nello spirito originario così comìera stato pensato da coloro che firmarono il primo trattato europeo (Martino per fare un nome, il padre non il figlio) e che avevano chiara la visione di una società che costruiva uno Stato europeo dal basso non attraverso accordi vertice che nessuno sente come propri e che laddove i popoli si sono potuti esprimere hanno respinto nettamente: questo ci vuole una sinistra italiana che sia tale in una sinistra europea ( di la da venire anch'essa) scollegata da internazionali (penso al socialismo europeo) ormai simulacri dellea loro storia per guardare in modo completamente diverso al futuro e al benessere reale di noi cittadini.Vana, illusoria, idealistica non so ma la storia quando si ripete da degli insegnamenti se ne facciamo tesoro bene sennò ci aspetta un'incubo che nemmeno P.K. Dick poteva immaginare