Sentivo stasera sulla la7 della sentenza della Cassazione di condanna in merito a una violenza su una quindicenne; a parte il disgusto per una violenza su un'altro individuo è sempre deprecabile, ma su un/una minorenne è doppiamente sanzionabile perchè è una personalità ancora in formazione e i guasti (nonchè i danni psicologici) non sono immediatamente quantificabili ma in futuro chissà cosa può emergere.Il fenomeno della violenza fisica è ormai un chiaro sintomo di una società (quella occidentale, in particolare, ma è presente in tutti i tempi ed in tutte, se così si possono chiamare, le civiltà) più che in decadenza allo sfascio, dove sempre di più vale il principio della sopraffazione dell'uomo sull'uomo e del forte sul più debole, dell'adulto sul minore, dell'uomo sulla donna, senza regole sanzionatorie che possano fare da deterrente tale da scoraggiarla.Mi chiedo non come ci si è potuto arrivare, perchè la risposta la conosciamo tutti, ma come vogliamo porvi rimedio: acclarato che nemmeno la pena di morte funziona da deterrente (laddove è praticata spesso poi si scopre che l'individuo accusato e condannato a morte o era innocente o c'era un ragionevole dubbio), che le pene severe non servono (non italia paese ipergarantista dove perfino chi compie un'omicidio dopo pochi anni con un discreto avvocato, un'indultino, e la buona condotta è fuori dopo pochi anni, altro che certezza della pena), giacchè non scoraggiano altri dal compiere questi delitti efferati, l'unica via sembrerebbe la castrazione chimica e/o il recupero finalizzato al reinserimento, cosa, d'altronde, quest'ultima applicata poco e male, ma non mi sembrano questi i delitti per cui percorrere questa via: che fare?Ricostruire il tessuto sociale? rifondare la società su basi diverse? non lo so, so solo che queste persone macchiatesi di questi delitti fuori non ce le voglio
VIOLENZA SULLE DONNE
Sentivo stasera sulla la7 della sentenza della Cassazione di condanna in merito a una violenza su una quindicenne; a parte il disgusto per una violenza su un'altro individuo è sempre deprecabile, ma su un/una minorenne è doppiamente sanzionabile perchè è una personalità ancora in formazione e i guasti (nonchè i danni psicologici) non sono immediatamente quantificabili ma in futuro chissà cosa può emergere.Il fenomeno della violenza fisica è ormai un chiaro sintomo di una società (quella occidentale, in particolare, ma è presente in tutti i tempi ed in tutte, se così si possono chiamare, le civiltà) più che in decadenza allo sfascio, dove sempre di più vale il principio della sopraffazione dell'uomo sull'uomo e del forte sul più debole, dell'adulto sul minore, dell'uomo sulla donna, senza regole sanzionatorie che possano fare da deterrente tale da scoraggiarla.Mi chiedo non come ci si è potuto arrivare, perchè la risposta la conosciamo tutti, ma come vogliamo porvi rimedio: acclarato che nemmeno la pena di morte funziona da deterrente (laddove è praticata spesso poi si scopre che l'individuo accusato e condannato a morte o era innocente o c'era un ragionevole dubbio), che le pene severe non servono (non italia paese ipergarantista dove perfino chi compie un'omicidio dopo pochi anni con un discreto avvocato, un'indultino, e la buona condotta è fuori dopo pochi anni, altro che certezza della pena), giacchè non scoraggiano altri dal compiere questi delitti efferati, l'unica via sembrerebbe la castrazione chimica e/o il recupero finalizzato al reinserimento, cosa, d'altronde, quest'ultima applicata poco e male, ma non mi sembrano questi i delitti per cui percorrere questa via: che fare?Ricostruire il tessuto sociale? rifondare la società su basi diverse? non lo so, so solo che queste persone macchiatesi di questi delitti fuori non ce le voglio