XXI secolo?

Marx, un liberale?


Direbbe qualcuno che c'azzecca?
C'azzecca, c'azzecca
......A mio parere il ns Karl è stato uno degli epigoni del capitalismo, quello che ne è ha compreso la natura intrinseca e le potenzialità future di sviluppo e conteporaneamente le capacità distruttive e problematiche sia contemporanee a lui che future (oggi cosa accade?).Non vi preoccupate, non ho le allucinazioni ma se ci riflettete non può che essere così; già J. P. Aaron lo definì diverso da come rappresentato di solito, lo distinse dai "marxismi" dicendo che, per come era rigoroso, probabilmente avrebbe fatto un falò di tutti coloro che ne hanno interpretato il pensiero, in molti casi forzandolo (a partire proprio da lenin, già) nella teoria e spesso riscrivendone in chiave, come dire, "propria" le conclusioni. Egli, Karl, studiò, come molti suoi colleghi di scuola classica e neoclassica, le caratteristiche dello sviluppo capitalistico, individuandone subito alcuni teoremi e criticità che ancor oggi, pur essendo il Ns un tantinello associato, suo malgrado, a regimi definiti "autoritari e sanguinari", è quindi ritenuto fuori trend, in realtà è più citato che senza mai nominarlo è ovvio che mai soprattutto da coloro che maggiormente lo criticano "ufficialmente" mentre di nascosto ne applicano i principi ed i teoremi (un esempio: la teoria del saggio tendenziale del profitto è sua, eh già,oppure il concetto di valore aggiunto - leggasi "profitto" - anch'essa è sua, sìsìsì
) magari aggiornati, riveduti e corretti, da altri ma gratta gratta esce la sua scorza: che sia in corso una sua rivalutazione? personalmente lo spero, un pò per levare il diavolo alla propaganda pseudo-liberista che lo sventola a ogni piè sospinto davanti a chiunque tenti, sia pur molto timidamente, di spiegarne in contrario il profondo vezzo di capire e spiegare la nascente società capèitalistica; un pò perchè è ora che il fanatismo economico (ma anche politico, religioso, ecc.) venga prima messo in luce, eppoi sconfitto con le stesse armi con cui gli illuministi sconfissero l'Ancien Règime: ossia con la ragione (e dimmi poco).Ci sta provando J. Attali, e speriamo non venga lapidato dagli integralisti, non è di formazione marxista anzi, a sdoganare Marx dall'angolo in cui l'hanno relegato i "semplificatori" professionali che con poche equazioni semplici (es. Marx=marxismo; Marx=comunismo sanguinario ecc.) ne hanno svilito l'opera fino a farla sparire dalle riflessioni che gli studiosi, così come i comuni mortali fanno sull'evoluzioni alternative al "peggiore" dei mondi possibili. Egli non era conscio che la sua teoria potesse essere applicata in un solo paese (d'altronde nemmeno chi teorizzò la bomba atomica lo era ma per questo nessuno lo definisce sanguinario terrorista genocida eppure responsabile morale del suo uso lo è e come se lo è, visto ch ha causato migliaia di morti, ad esempio in Giappone), per giunta in una situazione che definire medievale è dire poco, e soprattutto avesse una svolta, con gulag e quant'altro, anzi non prevedeva nemmeno che non potesse non esserci quanto da lui affermato e teorizzato se non in un paese industriale, per i suoi tempi, avanzato (tipo l'Inghilterra per fare l'ennesimo esempio) per poi espandersi, insieme al crescere del sistema capitalistico, in altri meno all'avanguardia con il nascere di una classe proletaria in contrapposizione a quella capitalistico-borghese. La sua teoria economica, ed il sogno - aggiungo io - che ad essa si collegò, fu a causa non sua svilità, vilipesa, tradita, malinterpretata, snaturata fino a farla diventare qualcosa che, se rapportata all'originale, nulla aveva a che vedere (chi si è letto e studiato, soprattutto, acriticamente le sue opere lo sa, ne sono esclusi quindi tifosi e ultrà). Ora, sia chiaro, nessuno dice che fosse perfetta, inattaccabile scientificamente, e filosoficamente (non è dogma), ma farla passare per la storia dell'uomo nero con cui impaurire i bambini e le menti più deboli no proprio no, lo ritengo ingiusto e ascientifico. Egli era uno, anzi lo, studioso del sistema che vedeva crescere davanti ai suoi occhi, ne vedeva i mali e le potenzialità (come ho succitato),ed insieme ad altri studiosi di altra estrazione politico-economica, lo valutava sotto vari aspetti non tutti negativi, avendo però l'ardire di metterne in risalto anche la sua capacità autodistruttiva che aveva, visto che rincorreva il "dio" profitto (documentandolo pure, basta leggerlo per capire anche se non si è marxisti), nonchè la svolta intimamente imperiale, che è questa sì è male sul serio - puntualmente confermato dalla storia -  che avrebbe potuto portare una volta verificatosi il suo crollo ad un diverso esito: la società socialista.