XXI secolo?

Ma quale esercito?


Quando non sanno più che fare, mandano l'esercito. Prima, anni fa in Sicilia, Calabria, Campania mandarono di tutto mancava solo la Marina militare con blocchi navali e poi non mancava nessuno. Ma da allora cosa è stato fatto? A parte naturalmente gli indulti, che per puro calcolo politico ma anche economico, a mio parere poco o nulla. La classe politica del Sud non si è rinnovata, anzi a leggere giornali e ascoltare le tv in questi anni la situazione è semmai peggiorata (cosa che l'idea del Gattopardo impallidisce al riguardo) fra scandali, collusioni, malaffare, interessi di parte e altro ha nei fatti ne ha favorito la crescita esponenziale e con essa le faide e le guerre con relativi massacri e uccisioni anche di appartenenti alla stessa classe politica nella sua ampia parte non collusa: qui non si dice che tutti siano complici e collusi, sia chiaro, anzi è vero il contrario ma anche quando per strategia politica piccolo "particulare" o perchè, ed è la cosa che temo stia accadendo, lo Stato inteso come Istituzione, di cui la classe politica ne permea l'attività, che si fa carico della sicurezza del territorio e dei cittadini, non è più di moda, non fa più trend ma si limita semplicemente a registrare i c.d. colpi di teatro, questi sì usati per influenzare i sondaggi di opinione inseguendo di volta in volta le paure della gente, ma di propria iniziativa, in questi non si è visto molto anche perchè la sua struttura è molto indebolita, "leggi tagli" alle spese, alle attrezzature, e a tutto quello che serve per fronteggiare una minaccia di questa portata.Gli apparati della sicurezza il loro dovere lo fanno, eccome se lo fanno, una cosa lo testimonia per tutte, il numero di uomini dello Stato, che in questi anni, sono morti per mano omicida che è esponenziale rispetto all'impegno profuso dagli apparati (sia chiaro non sono tutte rose e fiori ma personalmente ritengo che la parte sana della sicurezza oscuri ampiamente quella in qualche modo coinvolta in cose poco chiare) per farvi fronte per poi scemare quando dai "politici" dluivano il loro impegno o emanavano normative che definire "garantiste" (per garantire a se stessi l'impunità soprattutto è questa la mia impressione) è un eufemismo e nelle quali il malaffare grazie ad esse ha potuto prosperare.Ormai intere zone del Paese sono sotto il diretto controllo delinquenziale e le Forze di sicurezza se vogliono arrestare qualcuno devono andarvi in soprannumero e con i blindati: in caso contrario essi corrono seri rischi per la propria vita...... e la cosa non è molto edificante ne converrete. Il seguito popolare che hanno in queste zone è enorme, la gente li difende, sono veramente Stato nello Stato: terreno straniero. Qui ed a questo punto, i soliti discorsi sui mali moderni ed antichi, su quello che si poteva fare e non si è fatto, sono ormai superati dalla realtà quotidiana. Ritengo che prima lo Stato (se davvero si ha voglia,  e lo dico ai politici di ogni ordine e grado, porre un punto fermo) debba riconquistare, anche militarmente, il territorio (circa il 50% del territorio nazionale), e magari anche sospendendo qualche legge salva questo o quello, ciò potrà comportare delle perdite, ma di fronte ad una irakizzazione del Sud Italia credo che siamo tutti disposti a scongiurare il peggio tenendo ben presente che le piovre di solito crescono e che quindi quelli che in altre parti del ns paese se ne strafregano potrebbero ritrovarsele in casa:quindi prevenire e meglio che curare, no?Se lo Stato si è arreso alle piovre, almeno in certe zone, e ha detto io mi limito alla conta dei morti e a colpire senza strategia limitando i danni, ma tutto il resto a partire dal recupero del territorio fino alla lotta alla povertà è lasciato o al volontariato o alla inziativa isolata di qualche parroco o uomo della sicurezza (che poi puntualmente è lasciato da solo) c'è da preoccuparsi siamo proprio messi maleW l'italia