XXI secolo?

Condannato Saddam


Saddam è stato condannato, a morte, per i suoi crimini e dal punto di vista dei buoni è un bene perchè era un sanguinario, aveva massacrato dei civili (sciiti e curdi), affamato la sua gente, fatto guerre sanguinose e disastrose, era a capo di un regime totalitario che opprimeva la libertà ecc. e fin qui nessun dubbio siamo tutti d'accordo.Ma, c'è sempre un "ma", se scendiamo a fondo qualcosa comincia a non essere chiaro e, a volte, i buoni non sembrano più essere tali se dovremo comiciare a definire il concetto di paese arabo moderato (non c'è ne è uno che sia democratico nel senso da noi inteso ma sono più o meno tutti regimi autoritari che dovrebebro essere stati già attaccati ed invasi dai portatori di libertà e democrazia,visto che gli attentatori dell'11/9/01 non erano irakeni ma sauditi) o se, invece, "moderato" significa che fa i nostri interessi.Al potere c'è andato con un colpo di stato, pare finanziato dagli occidentali, dopo che aveva partecipato all'eliminazione del precedente regime con un'altro putch di ufficiali baathisti. Ha mantenuto la struttura del partito ma l'ha forgiata, in pratica a sua immagine e somiglianza e gli occidentali, visto che l'Irak era su un mare di petrolio, facevano a gara per averne i favori e i contratti petroliferi; ovvio gli affari sono sempre affari. E' stato foraggiato di armi e finanziamenti dopo la rivoluzione iraniana per fargli da contraltare e ha lanciato il suo paese in una guerra contro questo paese limitrofo che definire sanguinosa è dire davvero poco, forse un conto esatto non è mai stato fatto.Ha fatto da ago della bilancia, nel mondo arabo, nel controbilanciare gli eccessivi estremismi, di fatto ponendo un freno alla risoluzione del problema dell'area.All'interno del paese, aveva due forti opposizioni quella sciita e quella curda. Per quanto riguarda quella curda ha avuto la mano di ferro nel reprimere nel sangue rivolte e sommosse anche usando gas (forniti dagli occidentali sotto forma di concimi o altro, ma la conversione, non sono un'esperto, nel corso della produzione non sembra difficile) e l'esercito ma, attenzione, non è per questo che viene giudicato sennò le responsabilità di chi glielo ha fornito balzerebebro subito agli occhi è evidente, anche perchè in zona c'è una nazione che ha anch'essa problemi con i curdi (definiti turchi di montagna) la Turchia che era ed è nostra alleata. Nei riguardi degli sciiti non è stato da meno ma anche qui c'è lo zampino nostro, laddove i massacri attribuitigli furono in parte fatti con il consenso o il "girarsi dall'altra parte" nostra (uno dei massacri fu fatto dopo la I° guerra del golfo su richiesta, poi autorizzata dagli occidentali, dell'esercito saddamita): ma in questo abbiamo la memoria corta, e la coscienza sporca appunto.L'occupazione dell'Iraq e la sua avventuristica gestione ha dimostrato come i calcoli fatti a tavolino non bastano quando scoperchi il vaso di pandora ed ora sono proprio quelli che furono i promotori ad accorgersene viste le perdite umane avute ed il costo del mantenimento dello status quo (gli unici a guadagnarci davvero sono i petrolieri e le aziende, molte americane, di logistica e di sorveglianza privata che hanno fatto profitti stellari), ed ora cominciano ad accorgersi del "peso", anche elettorale, che hanno addosso (le ultime elezioni di meddle term americane saranno un'importante test per Bush, brogli a parte) e ragionano sul come uscirne, ma il danno è enorme sia come credibilità sia come portatori di democrazia.E' vero condannarlo è giusto, non a morte non servirebbe a nulla se non aizzare ancor di più gli animi degli irakeni sunniti e dare benzina alla guerra civile in corso già, ma sul banco degli imputati dovrebbero esserci anche tutti i politici occidentali e non che in questi 40 anni circa lo hanno fiancheggiato, finanziato, armato, e consigliato. Anch'essi dovevano essere condannati e lo saranno dalla storia di sicuro.