XXI secolo?

Vicenza


Dalle risposte del Governo par di capire che ci si aspetti l'orda dell'invasione
"barbarica" a Vicenza. Io spero e credo proprio di no (non c'è invasione), ma fa specie sentire esponenti del cosiddetto centro-sinistra ragionare facendo un parallelo, sottinteso e preso molto ma molto alla larga, fra i terroristi delle BR, gli antagonisti e le proteste per la base americana di Vicenza: a cosa porta questo parallelo? Che chi andrà a Vicenza è collaterale "oggettivo" dei terroristi o che i terroristi sono lì per istigare alla violenza? Che l'antiamericanismo nella manifestazione sarà la caratteristica fondamentale? Che chi andrà lì a manifestare potrà essere considerato un'antipolitico? E, infine, che la gestione (come dice Grillo) dell'affaire vicentino non riguardava le popolazioni locali e che quindi esse sono, o sono state, strumentalizzate ad arte dai soliti "cattivi maestri"? E che se qualcuno solo starnutirà ci sarà un Genova 2? Domande sulla quali si potrà riflettere dopo non prima dato che non si sanno ancora i numeri della stessa e si spera che tutto fili liscio (che non ci siano nè provocazioni, nè infiltrazioni, nè black block che mai come ora tornerebbero utili alla propaganda....). In realtà il problema vero è che a Vicenza ci sono due modi di vedere: uno è quello che è filogovernativo (qualunque sia il Governo) che si richiama all'amicizia verso gli americani (in realtà sudditanza vera e propria dato che a mò di esempio l'Ambasciatore USA in visita in quella città, mentre il Governo nicchiava, gli ha dato i "nove" giorni e Esso ha risposto positivamente in sei.....tutto dire), e chi invece diffida dato l'uso, e l'abuso, che in quel paese la classe dirigente ha fatto di questo termine amicizia, sempre a suo tornaconto (America latina docet) e assunto del momento, diffida perchè sono una superpotenza anche se in panne (e il bello che si ci è messa da sola con le "avventure" afgane e irakene) e solo qualche anno fa si ricorda ancora il disprezzo (e l'odio quasi) dimostrato verso la "vecchia" europa che non era d'accordo con la linea politica dell'Amministazione, mentre ora essendo in difficoltà chiede aiuto a gran voce proprio ad essa per cavarsene fuori: inoltre non ho sentito nessuno dire anche un'altro aspetto "afgano" della faccenda, ossia, che si è vero che l'ONU ha approvato "dopo" quanto messo in atto in quel paese dagli americani e dai volenterosi ma lì c'è un'altra missione che si chiama "enduring freedom" che è quella impegnata in prima persona nella guerra ai talebani: a quale delle due i nostri ragazzi devono partecipare? Questo è l'equivoco e crdo che per questo gli americani vogliono ampliare la base!! Ma tornando a Vicenza le parole del ministro degli Interni e del Vice Presidente del Consiglio devono essere suonate come musica "piacevolissima" alle orecchie degli esaltati e dei provocatori (quasi come una chiamata alle armi dato che i toni usati dai politici sembravano dare quasi per scontato che di provocazione e violenze ce ne fossero e si sapesse) come una vera e propria provocazione e/o istigazione (anche se credo che non siano, in realtà, nè l'una nè l'altra), a cui si spera non daranno seguito anche se di sicuro spaventeranno molte persone e raggiungeranno lo scopo di non far partecipare i vicentini e i più moderati alla manifestazione e questo instillare il dubbio, con l'implicità possibilità per chi vuole andarci in pace di essere scoraggiato dal timore di scontri, e il sottindere della non legalità della stessa suona molto male e non da segni di discontinuità rispetto rispetto alla tradizionale politica atlantica italiana. Discontinuità di cui invece si sente il bisogno visto in realtà noi, come l'Europa, ci dovremmo confrontare non più con gli USA (ormai in decadenza) ma con la mutata situazione geo-politica-economica che vede potenze emergenti come l'India e la Cina come nuovo motore dell'economia mondiale a cui fare riferimento per la competizione sia economica che, ovviamente, politica......Il "secolo" americano è finito ora si è inaugurato il "secolo asiatico" e sarà con esso che dovremo fare i conti davvero, e l'Europa. come dice Rifkin può incarnare e diventare la nuova punta di diamante occidentale sempre che non si fa prima a renderla uguale al modello americano nel qual caso è anch'essa condannata ad una lunga e triste decadenza. Vicenza può, anche, essere la fine del pacifismo o la sua rinascita e, di conseguenza, la sua affermazione definitva come nuova forza politica e sociale con cui fare i conti: se però si lascerà spingere sul crinale della violenza e della conseguente repressione, fin d'ora è destinato a fallire dando ragione ai tanti suoi avversari sia nella Desta che nella destra populista.......