XXI secolo?

Corsi e ricorsi: Concordato e DICO


Mentre al Senato partirà la discussione sui DICO oggi ricorrerà l'anniversario del
Concordato, l'accordo con cui lo Stato e la Chiesa Cattolica (prima con Mussolini e poi con Craxi) precisarono i loro rapporti sia politici, che finanziari. Ha ancora senso parlare, nella società attuale, di Concordato? Oggi la religione cattolica non è più l'unica religione presente in Italia e se la Costituzione prevede parità fra lo Stato, che previ accordi, e le varie confessioni avendo affermato nessuna discriminazione perchè dare ad una di esse maggiore importanza rispetto alle altre? Io non credo che ciò sia giusto nè adeguato ai tempi attuali. Soprattutto quando essa, con o senza le altre confessioni, si contrappone alla evoluzione politica e sociale della legislazione che è rimasta indietro rispetto alla società. Oggi non ha più senso parlare di normalità perchè essa non ha più un punto preciso: la società si è stratificata e diversificata, frammentata oserei dire. Una politica della famiglia sono decenni che non viene più attuata dal Governo (iniziarono proprio i governi pentapartiti e precedenti a tagliare sugli assegni familiari e non prevedere costruzione di strutture per essa), nè si vede all'orizzonte nulla di simile. Ha ragione chi dice che ormai il concetto di famiglia si è allargato e non rispecchia più quello che la chiesa tradizionalmente intende. Il Cardinale Martini afferma che la famiglia va promossa: giusto. Peccato che la gerarchia non la pensi così, perchè il passo avanti sarebbe innanzitutto culturale e poi secolare date le premesse di partenza e temo rimarrà una voce inascoltata. Al radicalismo religioso si contrappone (quasi a specchio) il radicalismo laico che sostiene negli stessi toni la battaglia laicista: il problema vero è che i cittadini si trovano nel mezzo e devono, e saranno costretti, a scegliere senza avere la possibilità di mantenere una posizione "moderata" e confacente alle loro esigenze reali. Non credo che nessuno voglia scardinare le credenze religiose ma vorrei che nemmeno quelle laiche fossero contenstate, visto che la situazione reale è lontana anni luce dall'ideologismo che c'è dietro a questo scontro sui DICO. Un nuovo concordato potrebbe risolvere la situazione? Non penso perchè ormai c'è il chiaro tentativo di scavalcare la costituzione e i principi base, anzi credo che come in ogni società liberale mai come ora si debba applicare il principio della "libera Chiesa in libero Stato" e quindi una qualunque forma di accordo è superfluo ormai.