XXI secolo?

3 donne su 10 oggetto di violenza


Secondo ricerche effettuate in Italia 3 donne su 10 sono oggetto di violenza sia sul
lavoro che in famiglia (soprattutto in famiglia), e lo possiamo considerare un'altro sintomo della malattia sociale italiana (senza contare le violenze psicologiche) che non ha mai perso la vena di maschilismo (si è solo inabissata negli anni delle conquiste e delle lotte femminili), e che nella più generale crisi di sistema ne è diventata un'aspetto importante se non fondamentale perchè mette il 58% del Paese ai margini della vita sociale. D'altronde nel mondo della politica non va molto meglio anzi, proprio a partire dalla scarsissima presenza femminile, sia fra i parlamentari che negli organi di partito sia, e dal peso altrettanto scarso della normazione in favore di esse non è certo da elogiare; se a questo ci mettiamo poi che le varie conquiste (divorzio, aborto, contraccettività, ecc.) sono rimesse in discussione dall'integralismo altrui allora il quadro è desolante. Naturalmente non parlerò di come eprsonaggi di primo piano vedano e definiscano in pubblico le donne (salvo poi essere strattonati pubblicamente dalle mogli che chiedono scuse pubbliche). Così come nel mondo del lavoro la presenza femminile è minoritaria qualitativamente, sottopagata e assolutamente ininfluente e sono le prime ad essere licenziate senza garanzie, in un tal tipo di situazione è quasi un miracolo se non imponiamo che stiano a casa (e magari col burqa versione sitlista trend kakkio siamo o non siamo occidentali e democratici?). Stiamo assistendo ad un'involuzione del modo di considerare le donne che davvero è preoccupante e sintomo del malessere ma anche dell'estrema ignoranza (non scolastica ma sociale e politica) della società: gli unici modelli in positivo sono veline, presentatrici ecc. ma una donna intelligente che si fa strada perchè in gamba è molto ma molto malvista e subito emarginata.