XXI secolo?

Afghanistan: giornalista rapito


Il caso del giornalista rapito in Afghanistan è emblematico della situazione: infatti non
è un caso che sia italiano ossia appartenente ad un paese che ancora non ha deciso cosa fare, come impegnarsi, e fino a quando. Quindi è un chiaro uso politico per influenzare la politica interna italiana: quindi così medievali non sono i talebani. Ora però fermo restando che la missione ONU non ha un mandato chiaro anche perchè le regole d'ingaggio sono quelle precedenti mentre la missione Enduring freedom che è unilaterale della Nato è finita ed è entrata a farne parte: quindi c'è un voluto equivoco dato che da un lato la missione ISAF che era di peacekeeping nei fatti non lo è più, dall'altro nei fatti lì si sta combattendo ma con regole d'ingaggio non adeguate: il tutto come detto nei precedenti post non per portare pace, democrazia e libertà ma per i nostri interessi che lì sono rappresentati dal cosiddetto "sindaco di Kabul". Il problema però è, come al solito, regionale perchè vi sono coivolti "amici" occidentali come il Pakistan che è nostro alleato ma contemporaneamente ospita campi di addestramento talebani protetti sia dalle tribù locali pashtun che dai signori della guerra afghani (molti di quelli dell'Alleanza del Nord che buttarono fuori i talebani si starebbero preparando a cambiare campo e alleati), e quel paese non può essere attaccato visto che cadrebbe il regime e s'insedierebbe un  regime non certo filo occidentale e che per di più avrebbero a disposizione il nucleare militare. E' una partita difficile quella che si sta giocando troppi interessi e parti in conflitto senza un confine deciso e preciso dove conta di più la piccola rendita che si ha che gli interessi generali del paese. In mezzo gli occidentali a giocaer la loro partita e molto probabilmente a essere bersaglio di tutto e tutti per gli scopi più disparati e inconfessabili. Gli italiani in particolare sono nella posizione peggiore perchè si attengono a regole d'ingaggio previste dall'ONU ma sottoposte a controllo del Governo che da un lato, per farsi beli con "l'amico americano" vorrebbe (come il precedente, anche in questo c'è continuità e si può concludere che davvero abbiamo un governo di centro che fa una politica di destra) partecipare alla partita ma allo stesso tempo teme le opposizioni sociali (cattoliche ma anche antagonistiche e pacifiste) interne e da mesi viaggia nel mare bizantino dell'ambiguità: l'unico cambiamento vero c'è stato con la crisi (e il conseguente "addomesticamento" della sinistra) di Governo che permetterà, in violazione degli accordi preelettorali, forse grazie alle maggioranze variabili di approvare la missione afghana, con conseguente integrazione delle regole d'ingaggio, e saltare il fosso del pacifismo: il tutto naturalmente in violazione dell'art.11 della Costituzione che non prevede queste forme di guerra "aggressiva" ma solo difensiva o poco più.Così come ora trovo questa cosa giusta dato che i cosiddetti"riformisti" gettano la maschera e si dinostrano non diversi dai loro sodali del centrodestra e quando fra un'anno si tornerà a votare sarà un'altra cosa da tener presente per esprimere il voto. Se devo scegliere fra destra populista e destra democratica allora siam messi proprio male.