XXI secolo?

L'8 marzo, e le altre feste, hanno ancora un senso?


Ringrazio pubblicamente THE BONNIE per lo splendido post che precede il mio e vi dirò
che ci ho pensato su se farne uno mio oppure no, poi ho deciso di sì soprattutto per trattare un'aspetto particolare di questa ricorrenza (così come delle altre: 1° Maggio, 25 Aprile ecc.) ossia se hanno ancora un senso.Tutte queste ricorrenze sono scaturite da fatti che in qualche modo hanno segnato la storia, in bene e in male, e hanno marcato un punto di svolta nella storia umana. Ma alla luce dello sviluppo della società, in particolare occidentale, in senso consumistico/liberistico dove tutto è oggetto di marketing e pubblicità di prodotti vari che a nulla servono se non a rimpinguare le tasche e i profitti delle aziende e delle agenzie pubblicitarie. Penso ad esempio al Natale che da festa religiosa è diventata la luminarie dellla pubblicità. Mi chiedo se non sarebbe il caso di ripensare al significato di queste feste e riprenderne il background comunitario originario e dare tutti i soldi che vengono spesi a quelle popolazioni che non hanno nemmeno la forza di mangiare tanto sono poveri.Per l'8 marzo in particolare, come già dissi nel post dell'anno scorso, mi chiedo a cosa serve una ricorrenza del genere se da un lato per 364 giorni si è frustrate e in disparte sul lavoro, in casa, a scuola ecc. cioè a che serve essere "donne" un solo giorno al'anno e dall'altro i problemi che hanno l'altra metà del cielo sono sempre gli stessi e, a parte le dichiarazioni di principio dei politici, nulla cambia?E ripensando in termini storici a cosa serve questa festa se in intere regioni del mondo (anche occidentale non solo nei "soliti e repressivi paesi) la donna non è riuscita ad avere e creare un proprio modello culturale, intellettuale, politico e sociale ma ha solo copiato il maschio in tutto?