XXI secolo?

Unione Europea paritaria o predominio europeo?


Non sono tutte rose e fiori al Vertice dell'Unione che si sta tenendo in questi giorni
, infatti anche se i media glissano o sfumano in realtà sono molti i punti di contrasto fra i vari paesi non ultimo ma importantissimo per i futuri equilibri di potere quello energetico dove Italia e Spagna stanno letteralmente resistendo all'assalto mitteleuropeo che vuole creare un colosso energetico che può competere con quello russo da cui i due maggiori paesi mediterranei ne sarebbero esclusi e al contempo colonizzati. Infatti la Cancelliere Merkel sta lavorando a quest'ipotesi che permetterebbe alla zona centrale dell'Europa di assumere il comando energetico dell'intero continente a scapito di paesi, che in caso di disaccordo, ne resterebbero ai margini e potrebbero essere usati come paesi rider nella corsa all'accaparramento dei mercati basandosi sull'idea della divisione fra la proprietà degli impianti e la distribuzione dell'energia; invece Italia e Spagna per controreplicare ad una tale iniziativa, e non essere emarginate, stanno pensando a una fusione (o un'acquisto dipenderà dalle esigenze nazionali) fra ENEL ed ENDESA che spiazzerebbe i concorrenti continentali e non potrebbe non vedere la Commissione favorevole dato che nascerebbe un colosso privato al 100% in grado di far anch'esso concorrenza sul campo internazionale. La guerra dell'energia è incominciata e sarà lunga e dura e chi la vincerà dominerà il mercato europeo per i prossimi anni spostndo l'asse energetico a nord o a sud e ridimensionado le mire di egemonia dei concorrenti. Chi pensava che con l'Unione Europea, anche politica, le questioni "nazionali" si sarebbero attenuate si sbagliava credo, e non sono il solo, che anzi aumenteranno proprio grazie al ridisegno, da un lato, dell'egemonia energetica comporterà la forza specifica delle varie alleanze e di conseguenza il peso di coloro che parteciperanno da entrambi i fronti; dall'altro permetterà di avere un interlocutore unico con i fornitori di energia (vedi ad esempio i Russi) con i quali prima o poi i conti dovranno essere fatti. Il prossimo futuro, con l'easurirsi delle fonti primarie di energia pone molti quesiti cui trovare risposta in tempi relativamente brevi e se a questo aggiungiamo i cambiamenti climatici allora il quadro si fa davvero fosco e ciò spiega l'affannarsi delle diplomazie nel trovare, provare, rinsaldare nuovi orizzonti ed equilibri sui quali far conto: ne va del futuro, perchè chi avrà in mano il rubinetto potrà condizionare le scelte politiche di interi continenti e chi avrà in mano la leva di accensione del mercato potrà dirigerne le tendenze.Può sembrare strano tutto ciò ma in realtà se in un prossimo tempo saremo o meno colonizzati o colonizzatori dipenderà dai due fattori e dalle scelte dei governi e con il nostro (sia attuale che precedente) è già troppo sperare che almeno una volta salga sul treno giusto.