XXI secolo?

D.I.C.O.: duro attacco del Giornale della Santa Sede


Un durissimo attacco dell'Osservatore alla manifestazione tenutasi nei giorni scorsi a Roma in favore del riconoscimento delle coppie di fatto. Ce n'è stato per tutto e tutti dai politici che vi hanno partecipato, alle persone che vi hanno portato bambini ("usati per creare un'immagine rissicurante"), agli omosessuali, e last but not least alla manifestazione in sè definita una "carnevalata". Mica male per un Giornale, che richiamandosi alla Santa Sede, dovrebbe essere l'espressione mediatica di quei valori e principi di tolleranza, di accoglienza, di dialogo, di apertura al "diverso", di diversa visione del mondo basata "sulle stesse idee cardine della società occidentale" di cui si va tanto fieri nei circoli "benpensanti" che ad ogni dove (e quando) sbandierano come un vessillo di fronte al mondo musulmano definito retrogrado ecc.: qui amici e colleghi blogger se non stiamo attenti si ritornerà alla Santa Inquisizione, all'Indice, e a tutto l'armamentario che (chi sa un pò di storia) da quelle parti nel corso dei secoli sono stati capaci di mettere in campo pur di controllare il pensiero, il cuore, il sesso, e l'azione degli uomini. E' così che vogliamo finire, mi chiedo? Si dovrà chiedere il permesso per potersi sposare in Comune o voler vivere con la propria compagna/o liberamente al di là degli "insegnamenti" che qualcuno vuole imporre agli altri? In una società liberale poliarchica, mi risulta, che ognuno è libero di professare e vivere come meglio crede, e soprattutto è suo diritto a che lo Stato riconosca questa situazione e tuteli la parti in maniera paritaria ed uguale, e nessuno si sognerebbe mai di mettersi ad impartire "lezioni" agli altri su come devono vivere nè direbbe come lo Stato debba agire. Solo in Italia ciò avviene nell'ignavia di una classe politica che laica lo è solo a parole e non nei fatti facendo rimpiangere, anche in questo, i partiti della I° Repubblica che sapevano dire no alla pressioni di Oltretevere e sapevano cogliere (con tutte le cautele) quanto di nuovo venisse dalla società; inoltre con la battaglia per l'egemonia culturale nella società italiana si sta cercando d'imporre un modello retrogrado e chiuso proprio a quelle istanze di cui si dovrebbe essere portatori nei confronti degli immigrati, tenendo anche presente che rischiamo di diventare "l'Iran" occidentale (con tutto il rispetto sia per l'Iran che per la tradizione liberale e laica occidentale).Io alla manifestazione non c'ero, nè ci sarei andato, ma da liberale "vero" (merce rara mi rendo conto) affermo che a qualcuno Oltretevere sono saltati i nervi e ha dato un pò in escandescenze non è un buon segno sia perchè il vizio di impartire lezioni e dogmi in maniera stringente e crescente (peraltro non richiesti se siamo in una società, concordataria quanto si vuole, del genere "libera Chiesa in Libero Stato) sentendosi, non si sa come e perchè, investito di una missione millenaria sia perchè additare all'indice (anche questo atteggiameto è ricorrente....) persone che "usano" bambini magari concepiti all'estero (come se fosse un delitto, senza pensare che questo è un clamoroso autogol visto la medievalissima legge approvata con l'imprimatur di Oltretevere, senza pensare che il desiderio di maternità va al di là dei dogmi di qualunque religione) lo trovo molto disdicevole e molto, ma molto, scorretto e poco religioso soprattutto da chi vorrebbe farsi interprete del messaggio del Cristo che dopo oltre duemila anni è ancora attuale e pochi lo hanno davvero compreso nel suo modo di essere semplice e alto allo stesso tempo, umano e spirituale gioviale e austero.Davvero dovrebbe suonare la sveglia per la parte laica della nostra società (che non è certamente minoritaria) che dovrebbe cominciare a farsi sentire davvero alzando un pò la voce, non molto, almeno quanto basta per farsi ascoltare da chi non vuol sentire......