XXI secolo?

La UE autorizza ogm Monsanto tossici


http://www.greenplanet.net/content/view/18688/1/ qui trovate il link alla news.Se ce ne era ancora bisogno ecco un'altra prova di come il profitto, e il mercato,
prevalgono sulle considerazioni per la salute dei cittadini. Mentre la Monsanto (una vera corporation multinazionale un mostro che produce tutto dall'elettronica alle armi, agli ogm, ai fertilizzanti, ecc. un bilancio spaventoso che fa concorrenza alle economie più forti del pianeta in pratica da sola potrebbe comprarsi intere nazioni e chissà....) forniva le analisi che hanno condotto all'autorizzazione Greenpeace ha invece fatto sottoporre ad alcuni scienziati questi stessi organismi (mais in particolare) a prove maggiormente accurate ed è venuto fuori che sono tossici per il fegato ed il rene umani. Nell'articolo troverete riferimenti puntuali. Quello che voglio invece commentare qui è la doppia misura della UE che mentre da un lato si erge a paladina dei consumatori in tema di presunta, a questo punto, tutela contro le frodi dall'altro autorizza la immissione sul mercato, e quindi il consumo, di questi prodotti che si sono, a credere all'allarme di Greenpeace, rivelati tossici. E' necessario, forse ricominciare a ripensare a diversi modelli "autorizzativi" e soprattutto a ripensare all'organizzazione della UE in materia perchè così solo potremo essere sicuri di quello che mangiamo e beviamo. E' da anni ormai che in nome del liberismo economico e politico la tecnocrazia europea, al riparo da responsabilità politiche, porta avanti un progetto di privatizzazione della salute pubblica in nome del privato è bello (naturalmente vale di più per i paesi come il nostro che hanno adottato il modello liberista e quindi, anche per lo scarico delle responsabilità dei nostri provincialissimi politici su un'entità straniera di responsabilità che invece sono proprie) e che bastano le "autocertificazioni delle stesse industrie per poter affermare che quanto si mangia e beve è "buono". Sarebbe necessaria, invece, una rete protettiva di laboratori, di specchiata professionalità ed esperienza, che provasse a valutare oggettivamente quanto dichiarato dalle aziende e molti di questi "casi" non nascerebbero neppure. Invece tutto ciò non accade e dobbiamo venire a sapere da Greenpeace che il mais è tossico........